L’ANNUNCIO DURANTE IL CONVEGNO ALL’INAF

Due premi per Angioletta

In memoria di Angioletta Coradini, scomparsa poco più di un anno fa, l'INAF ha deciso di isitituire un premio per giovani planetologi. La NASA, inoltre, ha conferito alla memoria della scienziata italiana una medaglia per i suoi studi sul sistema solare.

     30/10/2012

Un’importante onorificenza e un premio ricordano Angioletta Coradini, la grande planetologa italiana, scomparsa poco più di un anno fa.

In apertura del convegno “Sole e Sistema Solare: Progetti Spaziali Italiani, organizzato oggi presso la sede centrale dell’INAF per ricordare la figura e il lavoro di Coradini, il presidente dell’INAF Giovanni Bignami ha annunciato che la NASA ha conferito alla memoria della scienziata italiana l’importante onorificenza “Distinguished Public Service Medal“, per gli studi condotti su corpi grandi e piccoli del sistema solare e per gli studi teorici sulla formazione dello stesso sistema solare.

Giovanni Bignami, presidente dell’Istituto, ha anche annunciato che il Consiglio di Amministrazione dell’INAF ha deliberato all’unanimità, nell’ultima seduta di venerdì scorso, di istituire un premio intitolato ad Angioletta Coradini, che sarà indirizzato a giovani planetologi e che verrà bandito nei prossimi mesi.

«Angioletta è la persona che ha cominciato la planetologia in Italia e mi ha insegnato ad amarla» ricorda Bignami. «Era una donna straordinaria e una scienziata di punta riconosciuta a livello internazionaale, ascoltatissima sia all’ESA che alla NASA. Dobbiamo a lei fondamentali strumenti scientifici oggi in volo su sonde come Cassini e Rosetta. Noi all’INAF continueremo a seguire la sua lezione e proseguiremo il suo fondamentale di lavoro di ricerca sul sistema solare, con le missioni in corso e con quelle che stiamo preparando».

Durante il convegno alcuni colleghi hanno voluto renderle omaggio ricordando alcuni momenti della sua carriera.

«La notizia della medaglia speciale della Nasa conferita ad Angioletta è arrivata proprio questa mattina. Questa è la più alta onorificenza che la NASA concede a ricercatori non americani e che non sono dipendenti della Nasa», ha detto a margine dei lavori Maria Teresa Capria, senior researcher dell’IAPS/INAF e principale organizzatrice del convegno. «La sua perdita ha lasciato davvero un vuoto enorme. Il ricordo più bello, a parte l’elevatissima professionalità, è che ha insegnato a tutti noi ad avere una visione competitiva del lavoro, puntando su ciò che unisce la nostra comunità e i gruppi contigui. È per questo motivo che siamo qui con i colleghi che studiano il Sole e gli esopianeti». 

La giornata di convegno è scorsa veloce, con un programma fitto di interventi che hanno passato in rassegna le principali missioni spaziali in corso a cui partecipa la comunità scientifica italiana (come Dawn, Juno, Cassini e Rosetta), quelle in fase di sviluppo (come Solar Orbiter, Bepi Colombo ed Exomars), fino a quelle ancora in fase di studio e proposta, come Juice o MarcoPoloR. “Giornate come questa” ha commentato Enrico Flamini, chief scientist dell’ASI, al convegno per illustrare Bepi Colombo ed Exomars “sono il miglior modo per ricordare Angioletta. Lavorando e dandoci da fare, come ci ha sempre insegnato a fare lei”.