NUOVE RILEVAZIONI DA HUBBLE

Quanta polvere in quella galassia

Nessuna traccia di luce stellare sembra provenire dalla galassia che si trova dietro ad uno dei quasar più distanti dell’Universo. Da uno studio condotto con il telescopio Hubble, i ricercatori ipotizzano che la galassia sia tra quelle più ricche di polveri conosciute.

     24/10/2012

Un’immagine ad infrarossi ripresa da Hubble Space Telescope di uno dei quasar più lontani e luminosi mai visti (cerchiato in bianco). É stata scattata con la Wide Field Camera 3 di Hubble nel mese di dicembre 2010 e di gennaio 2011.

Grazie al telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno esaminato uno dei quasar più lontani e brillanti dell’Universo ma non sono riusciti a vedere la galassia che, secondo la nostra linea di vista, si troverebbe dietro di esso e che sarebbe il  ‘serbatoio’ che alimenta la sua smisurata produzione di energia.

Il team della Arizona State University – che ha condotto l’indagine – ha ipotizzato che questo inatteso risultato sia dovuto al fatto che la galassia è avvolta da un’elevata quantità di polvere, tanto da bloccare completamente la luce delle sue stelle.

Il quasar è stato identificato inizialmente dal Sloan Digital Sky Survey (SDSS). Solo una manciata di quasar molto distanti e ultra-luminosi sono stati trovati dalla SDSS, che ha scandagliato circa un quarto di tutto il cielo. Le osservazioni a lunghezze d’onda sub-millimetriche hanno rilevato poi la presenza di una significativa quantità di  polvere all’interno della galassia, ma non hanno mostrato come e dove la polvere sia stata distribuita e se o dove gli ammassi stellari possono essere visibili attraverso la polvere. Le maggior parte delle galassie più vicine – anche se piuttosto polverose – hanno ancora alcune regioni in cui stelle e ammassi stellari spuntano attraverso la polvere.

Hubble è stato quindi utilizzato per individuare la presenza o meno di luce stellare intorno al quasar. I ricercatori hanno sottratto con molta attenzione la luce del quasar dall’immagine per cercare la luminosità proveniente dalle stelle. Hanno preso la luce di una stella di riferimento, in modo da utilizzarla come modello per rimuovere la luce del quasar dall’immagine. Una volta che questa è stata rimossa non hanno individuato alcun bagliore stellare.

“É significativo che Hubble non abbia trovato nessuna galassia sottostante”, ha detto Rogier Windhorst dell’Arizona State University (ASU). “La galassia è dunque molto più debole del previsto, e quindi deve essere in un ambiente molto polveroso. C’è così tanto ‘fumo’ che non si riesce a vedere alcuna luce provenire dalle stelle”.

Secondo gli scienziati si tratta di una delle galassie più polverose dell’Universo, tale da non far emergere nemmeno una stella. “Possiamo così escludere che la galassia che ospita il quasar sia una galassia normale” ha aggiunto Matt Mechtley dell’ASU.

Ora il testimone passa al telescopio spaziale Webb della NASA che sarà utilizzato, grazie alla sua sensibilità nella radiazione infrarossa, per scrutare l’Universo fino a 200 milioni di anni dopo il Big Bang e per dare una definitiva risposta alle scoperte fatte finora riguardo a questo longevo quasar e alla sua galassia ‘fantasma’.