
Maggiore Parmitano, le è piaciuta l’idea del concorso”Designa e Disegna” per la sua missione?
È ormai una tradizione per l’Italia di avere l’opportunità di accompagnare la missione del proprio astronauta con un nome e un’idea grafica tutta italiana. Sono contentissimo di questa iniziativa, non solo perché coinvolge i giovani di cui io sono un fan, ma anche perché gli ideatori del concorso li hanno chiamati ad esprimersi su una serie di punti le cui iniziali formano l’acronimo del mio cognome.
Manca appena un anno alla missione. Ormai l’addestramento sarà pressante. Dove lo svolge principalmente e quali i compiti principali?
Mi divido tra la Citta delle Stelle di Mosca e Houston, i due centri di addestramento di astronauti della russia e della NASA. L’addestramento verte su quattro punti. In primo luogo sarò il vicecomandante della Soyuz (la navicella russa per la ISS) e quindi devo conoscere tutte le funzioni svolte dal comandante e avrò delle funzioni di supporto nella conduzione della navicella. Questa è la mia principale attività di addestramento e come pilota ne sono molto orgoglioso. Il secondo aspetto del mio addestramento riguarda la conoscenza della Stazione Spaziale Internazionale. Questa è come se fosse una nave spaziale e noi dobbiamo conoscere tutto di essa: come funziona, come gestirla. Una terza parte del nostro addestramento è dedicata all’attività extraveicolare, nelle ormai famose piscine del centro di Houston. Quarto momento è quello dedicato all’addestramento per l’uso del braccio robotico della ISS, utile a tutta una serie di attività.
L’attività extraveicolare è un fiore all’occhiello dell’addestramento di un astronauta. Mai nessuno italiano ha avuto l’opportunità di una passeggiata nello spazio. Lei ci spera?
Ci spero, ci prego, ci passo la notte insonne. Per molti di noi è un sogno e io spero vivamente di poterlo esaudire.
È affaticato? Ormai avrà poco tempo al di fuori dell’addestramento…
Potrà sembrare banale, ma no. L’entusiasmo è tale che non riesco a sentire stanchezza. A volte mi ritrovo a volere che l’addestramento non abbia mai fine, anche se poi sono impaziente di poter volare nello spazio. Quello che sto vivendo è tutto ciò che ho desiderato nella mia vita e non posso certo sentirmi affaticato.
Per concludere un commento su Dragon. Anche lei è convinto si sia aperta una nuova era?
Secondo me questa nuova era ha avuto inizio con la fine degli shuttle. Anche se allora lo abbiamo vissuto come un momento triste è da lì che è iniziata una nuova epoca, che ha portato a sviluppare nuove navicelle spaziali, usando nuove tecnologie e mettendo in campo nuovi possibili protagonisti delle future avventure spaziali.
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