
Nella simulazione, che ‘spremerà’ 40.000 processori di calcolo di FERMI, verrà utilizzato un modello tridimensionale che riproduce la torsione progressiva di un tubo di flusso magnetico con un altissimo livello di dettaglio, sia spaziale che temporale. L’obiettivo è quello di descrivere come i moti convettivi della fotosfera solare trascinino il campo magnetico sovrastante e lo mettano in tensione a tal punto da provocare fenomeni di riconnessione magnetica violenta, che sono alla base dei brillamenti solari.
“Questi nuovi elaboratori ci consentiranno di indagare sul riscaldamento della corona solare con completezza e livello di dettaglio prima impensabili” commenta Fabio Reale del Dipartimento di Fisica dell’Università di Palermo e associato INAF presso l’Osservatorio Astronomico di Palermo, che guida il progetto. “Sarà un passo importante per la nostra conoscenza del Sole e dei meccanismi che governano il plasma confinato magneticamente, con potenziali ricadute anche su plasmi da fusione e di laboratorio”.
Nello studio sono coinvolti anche Salvatore Orlando dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo, Marco Miceli dell’Università di Palermo e associato INAF, e Massimiliano Guarrasi, sempre dell’Università di Palermo.






