A BORDO LO STRUMENTO JIRAM DELL’INAF

Juno alla volta di Giove

È partita regolarmente da cape Canaveral la sonda della NASA Juno che ha il compito di studiare il più grande pianeta del nostro sistema solare e cercando di carpirne i segreti, come la sua origine e evoluzione ancora dibattuta. A bordo due strumenti italiani, di cui uno a guida INAF, JIRAM e KaT.

     05/08/2011

È in viaggio verso il gigante gassoso Giove. È la sonda JUNO partita con successo, alle 18.25 italiane, dalla base spaziale di Cape Canaveral a bordo di un razzo Atlas V 551. Cinque anni saranno necessari perché raggiunga il suo obiettivo.

Juno avrà il difficile compito di fornire risposte definitive all’origine e all’evolzuione del più grande pianeta del nostro sistema solare, tre sono ancora le teorie che si distinguono sulla sua formazione. Dovrà determinarne la struttura interna e cercare di comprendere se ve ne sia una componente solida, esplorare la magnetosfera polare e ricercare l’origine del campo magnetico, misurare l’abbondanza di acqua, caratterizzare i venti nella bassa atmosfera e caratterizzare le abbondanze relative di ossigeno e azoto e le variazioni dovute a fenomeni atmosferici.

Insomma dovrà aiutarci a capire chi è Giove, oltre un Dio della mitologia graca e latina. Un altro obiettivo della missione sarà poi quello di studiare le aurore boreali di Giove, già osservate dalla Terra, comprendendone i meccanismi, al fine di studiare il campo magnetico del pianeta e la sua interazione con l’atmosfera.

La missione, della NASA, si avvale però di un significativo contributo italiano, a partire dall’INAF che ha in Angioletta Coradini, dell’INAF-IFSI di Roma, il responsabile scientifico dello strumento Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzato dalla Selex Galileo.

Jiram è uno spettrometro ad immagine, associato ad una camera nel range dell’infrarosso, presente su un satellite spinning: dotato di uno specchio di de-spinning in grado di compensare la rotazione dello spacecraft permetterà di acquisire simultaneamente immagini ed informazioni spettrali nell’infrarosso attraverso l’uso di un doppio piano focale.

Altro contributo italiano, sempre grazie all’ASI, lo strumento KaT (Ka-Band Translator), realizzato da Thales Alenia Space Italia con il supporto del team scientifico dell’Università di Roma “La Sapienza”, che effettuerà esperimenti di radio-scienza in grado di fornire informazioni sulla composizione interna del pianeta e sul campo gravitazionale di Giove

L’appuntamento con Giove è per il 2016.

Guarda su Sidereus il servizio sulla missione Juno