IN ORBITA INTORNO A BETA PICTORIS

Esopianeta colto in movimento

Per la prima volta, gli astronomi hanno potuto seguire direttamente il moto di un pianeta extrasolare che si muove da un lato all'altro della sua stella. Il pianeta compie l’orbita più breve tra tutti i pianeti extrasolari direttamente osservati, molto vicino alla sua stella madre come Saturno lo è con il Sole.

     10/06/2010

Per la prima volta è stato fotografato e filmato un pianeta esterno al Sistema Solare mentre ruota intorno alla sua stella, Beta Pictoris. L’attore protagonista dell’inedito video è il pianeta extrasolare battezzato Beta Pictoris b e ripreso nella singolare sequenza di immagini in movimento dal Very Large Telescope dell’ESO.

Il risultato, descritto sulla rivista Science dai ricercatori dell’Università Joseph Fourier di Grenoble, in Francia, è la prova che i pianeti giganti si formano nel disco di polveri che circonda le stelle molto rapidamente, in pochi milioni di anni: un tempo molto breve su scala cosmica. Infatti la stella madre ha solo 12 milioni di anni, meno di tre millesimi dell’età del Sole che ne ha cinque miliardi, pur essendo del 75% più massiccia. Si trova a circa 60 anni luce verso la costellazione di Pictor (il Pittore) ed è uno degli esempi più noti di una stella circondata da un disco di detriti polverosi.

Il pianeta extrasolare colto in movimento è un gigante gassoso che ruota a una distanza paragonabile a quella di Saturno dal Sole. Molto ravvicinata.  Il team, che ha descritto i risultati sulla rivista Science, ha utilizzato uno strumento montato su uno degli UT (Unit Telescopes) di 8,2 metri del VLT in Cile per studiare le immediate vicinanze di Beta Pictoris nel 2003, 2008 e 2009. Immagini di questo tipo sono disponibili per circa dieci pianeti extrasolari. Tra questi  Beta Pictoris b ha l’orbita più corta finora conosciuta, a una distanza compresa tra 8 e 15 volte quella tra il Sole e la Terra, pari a circa la distanza di Saturno.

Gli altri pianeti ripresi sono tutti più lontani dalla loro stella. Per intenderci, se si trovassero nel Sistema Solare, si posizionerebbero oltre l’orbita di Nettuno, il pianeta più lontano. I processi di formazione di questi lontani pianeti possono essere molto diversi da quelli che hanno caratterizzato il nostro Sistema Solare e quello di Beta Pictoris.

“Le recenti immagini, in presa diretta, dei pianeti extrasolari, molte di esclusiva competenza del VLT, illustrano la diversità dei sistemi planetari”, ha detto Anne-Marie Lagrange, che ha guidato la ricerca.  “Tra questi, Beta Pictoris b è il caso più promettente di un pianeta che potrebbe essersi formato nello stesso modo dei pianeti giganti del nostro Sistema Solare.”

Guarda il video dell’orbita di Beta Pictoris B