COMPLETATO ARCHIVIO IMMAGINI

Tutta Rosetta a portata di click

«Siamo lieti di annunciare che tutte le immagini di Osiris sono ora disponibili con una licenza Creative Commons», dice Holger Sierks, responsabile scientifico della fotocamera a bordo della sonda Rosetta che ha cambiato per sempre la nostra idea di cometa, a proposito del completamento dell'archivio di oltre 100mila immagini ottenute lungo tutti i 12 anni di missione

     22/06/2018

La camera Osiris a bordo di Rosetta ha catturato questa immagine della cometa 67P il 2 settembre 2016 da una distanza di appena 2.1 km, ottenendo una risoluzione di 4 cm/pixel al centro dell’immagine. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Tutte le immagini ad alta risoluzione e i dati ottenuti dalla missione Rosetta verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko sono ora disponibili negli archivi dell’Esa, con l’ultima versione che include le riprese della scoperta del lander Philae e l’ultima discesa di Rosetta sulla superficie della cometa. Le immagini sono state consegnate dal team della fotocamera Osiris all’Esa a maggio e ora sono state elaborate e rilasciate sia in Archive Image Browser che in Planetary Science Archive.

L’Archive Image Browser ospita anche immagini catturate dalla camera di navigazione della sonda, mentre il Planetary Science Archive contiene dati disponibili pubblicamente provenienti da tutti gli undici strumenti scientifici a bordo di Rosetta, così come dalle altre missioni di esplorazione del Sistema solare dell’Esa.

Il lotto finale di immagini ad alta risoluzione della telecamera Osiris di Rosetta copre il periodo da fine luglio 2016 alla fine della missione, avvenuta il 30 settembre 2016; porta il numero totale di immagini a oltre 100mila, ottenute lungo tutto il viaggio di 12 anni della navicella spaziale, compresi i sorvoli iniziali di Terra, Marte e due asteroidi prima di raggiungere la cometa 67P.

Una “zampetta” di Philae s’intravede appena in questa immagine ripresa da Rosetta il 30 agosto 2016 a 2.5 km di distanza dalla cometa 67P. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

La traiettoria della navicella attorno alla cometa è cambiata progressivamente durante gli ultimi due mesi della missione, portandola sempre più vicina alla cometa mano a mano che compiva le sue orbite ellittiche. Ciò ha permesso di ottenere alcune immagini spettacolari da soli due chilometri dalla superficie. Immagini uniche, che rivelano squisiti dettagli del contrasto tra il terreno liscio e polveroso e il materiale più consolidato e fratturato della cometa.

Una serie di immagini particolarmente memorabili catturate in questo periodo furono quelle del lander Philae di Rosetta, a seguito dello sforzo compiuto per determinare la sua posizione dopo che il robottino era stato perso. Con Rosetta che volava così vicino, le condizioni ambientali impegnative, associate alla polvere e al gas che fuoriescono dalla cometa e alla topografia del terreno locale, hanno causato problemi di visibilità, ma il fotogramma vincente è stato finalmente catturato poche settimane prima della fine della missione.

Mappa delle ultime immagini riprese da Rosetta prima di terminare la missione sulla cometa. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Nelle ultime ore della missione, mentre si avvicinava sempre di più alla superficie della cometa, Rosetta ha osservato un antico cratere denominato Deir el-Medina, restituendo infine immagini che mostravano quello che sarebbe diventato il suo luogo di riposo. Anche dopo che la sonda era già stata spenta, il team è stato in grado di ricostruire un’ultima immagine – inizialmente nascosta fra i dati – dai pacchetti di telemetria inviati indietro quando Rosetta si trovava a circa 15 metri dalla superficie.

«Avere tutte le immagini finalmente archiviate per essere condivise con il mondo è una sensazione meravigliosa», afferma Holger Sierks, principal investigator della camera Osiris. «Siamo inoltre lieti di annunciare che tutte le immagini Osiris sono ora disponibili con una licenza Creative Commons».

«L’ultima serie di immagini integra il ricco tesoro di dati che la comunità scientifica sta già setacciando per comprendere veramente questa cometa da tutti punti di vista, per ottenere un quadro migliore sul ruolo delle comete in generale nella formazione del Sistema solare», dice Matt Taylor, responsabile scientifico di Rosetta. «Ci sono certamente molti misteri, e molti ancora da scoprire».

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