LA SONDA NASA ESCE DALL’IBERNAZIONE

Il risveglio di New Horizons

Ha riaperto gli occhi dopo un “sonno” programmato di cinque mesi, fresca e riposata per affrontare l’affascinante viaggio nella cintura di Kuiper: New Horizons è pronta a raccogliere dati fino a dicembre inoltrato. E già si pensa alla destinazione finale, il planetoide 2014 MU69

     13/09/2017

Il centro operativo del Johns Hopkins Applied Physics Lab di Laurel, nel Maryland. Crediti: Nasa / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Southwest Research Institute

Si è “svegliata” come da programma da uno stato di ibernazione durato cinque mesi, sta bene, è in salute e funziona alla perfezione. New Horizons ha completato la procedura di ripristino degli strumenti e comunica correttamente con il Johns Hopkins Applied Physics Lab di Laurel, nel Maryland, dove Alice Bowman e la sua squadra di scienziati ascoltano attenti ogni segnale inviato a terra dalla sonda spaziale che in questo momento di trova nella fascia di Kuiper ‒ la regione del Sistema solare che si estende dall’orbita di Nettuno fino alla distanza di 50 unità astronomiche dal Sole e costituita da oggetti composti perlopiù da sostanze volatili congelate, come ammoniaca, metano e acqua, simile alla fascia principale di asteroidi che si trova fra Marte e Giove ma 20 volte più estesa e da 20 a 200 volte più massiccia.

Entro domani, 14 settembre, il team che segue le operazioni porterà New Horizons in modalità operativa, preparando la sonda a una raccolta dati che durerà fino a metà dicembre. Al Telescopic Long Range Reconnaissance Imager (Lorri) il compito di osservare i planetoidi della fascia di Kuiper (Kbo, Kuiper Belt Object) e agli strumenti a bordo la misura di radiazione, polveri e gas presenti nell’ambiente circostante.

Il 9 dicembre è in calendario anche una manovra di correzione della rotta di New Horizons. Destinazione finale 2014 MU69, il planetoide della fascia di Kuiper individuato da Hubble Space Telescope e che New Horizons accarezzerà con un flyby il primo gennaio 2019.

Insomma: c’è da stare attenti. Per schiacciare un pisolino ci sarà tempo dopo il 22 dicembre, quando la sonda verrà nuovamente in ibernazione fino al giugno 2018 quando, per l’ultima volta, gli scienziati daranno la sveglia alla navicella in vista degli ultimi preparativi in vista per l’incontro con 2014 MU69.