IL PREMIO VA A STUDI SU STATI ESOTICI DELLA MATERIA

Niente Nobel per le onde gravitazionali

David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz. Questi i nomi dei Premi Nobel 2016 per la Fisica, vincitori per i loro studi teorici sulle transizioni di fase topologiche e sulle fasi topologiche della materia. Il commento a caldo di Fulvio Ricci dell’INFN

     04/10/2016
Il ritratto dei tre vincitori

Il ritratto dei tre vincitori. Crediti: The Nobel Foundation

Non giriamoci attorno, diciamolo subito: la notizia, questa volta, non è chi ha vinto il Nobel, ma chi non l’ha vinto. Non l’hanno vinto le onde gravitazionali, non l’ha vinto LIGO, non l’ha vinto il favoritissimo wonderful trio: Rainer Weiss, Ronald Drever e Kip Thorne. E nemmeno l’ha vinto qualche studio sulla sempre favorita materia oscura, da tempo ormai la “Philip Roth” dei premi alla fisica.

I tre, perché sono comunque tre, premi Nobel per la Fisica del 2016 sono invece David J. Thouless, Duncan Haldane e John M. Kosterlitz. Mai sentiti nominare? Consolatevi: i giornalisti presenti nella Concert Hall di Stoccolma hanno sudato freddo per racimolare qualche domanda sensata, e se non fosse stato per il provvidenziale ricorso a tre prodotti da forno di diversa fattura – un cinnamon bun, un bagel e un pretzel (vedi fotogramma qui sotto) – sarebbe stato pressoché impossibile farsi una vaga idea della scoperta premiata. O meglio, delle scoperte. Così la motivazione ufficiale: per i loro studi teorici sulle transizioni di fase topologiche e sulle fasi topologiche della materia.

Bagel e topologia

Bagel e topologia, a Stoccolma e nei Simpsons

Ora, che topologia e bagel siano intimamente connessi è abbastanza risaputo (grazie soprattutto a Homer Simpson). E se non fosse sufficiente a comprendere la ragione di questa scelta, è stato garantito durante la diretta dell’annuncio che le scoperte dei tre premiati potranno avere applicazioni nel campo della computazione quantistica topologica. Ancora non ci basta? E allora, in attesa di poter approfondire, consoliamoci, come è stato detto durante la premiazione, pensando all’eleganza: alla bella matematica e alle profonde intuizioni fisiche che stanno alla base delle teorie di Thouless, Haldane e Kosterlitz. Un premio alla bellezza, insomma.

«Sono stati premiati tre professori che hanno dato significativi contributi al tentativo di comprendere cosa succede quando avviene la transizione dallo stato normale allo stato superconduttore, nei processi che coinvolgono materiali che transiscono ad alta temperatura. Capire questo, fare anche solo un passetto in avanti, può avere un impatto enorme. Si pensi solo al fatto che, se si riuscisse a distribuire l’energia elettrica senza perdita di calore, potremmo risparmiare una montagna di soldi. E capire fino il fondo il meccanismo è un risultato di grande rilevanza», spiega a caldo, ai microfoni di Media INAF, Fulvio Ricci, ricercatore INFN e professore alla Sapienza Università di Roma, a capo della collaborazione scientifica internazionale VIRGO.

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Fulvio Ricci intervistato da Eleonora Ferroni (Media INAF)

Ma se lo attendevano, Ricci e colleghi, che a Stoccolma avrebbero così snobbato le “loro” onde gravitazionali? «In una certa misura sì, ci aspettavamo che non sarebbe stato assegnato alla scoperta, che d’altronde è stata annunciata l’11 febbraio, quando le nomination per il Nobel vengono raccolte entro il 31 gennaio, quindi questa cosa è nella normalità», osserva Ricci. E che vincesse una scoperta come questa, che a prevalere sulla prima rilevazione delle onde gravitazionali potesse essere un lavoro teorico sugli stati esotici della materia? «L’argomento era caldo, ma certo… noi speravamo che andasse diversamente», ammette Ricci. «Penso però che l’anno prossimo ci siano più possibilità, vedremo».

Qui la registrazione della diretta dell’annuncio della premio: