DEDICATO L’ASTEROIDE N°4744

Rovereto brilla nel cielo

L’Unione Astronomica Internazionale ha infatti accolto la proposta di Mario Di Martino, ricercatore INAF dell’Osservatorio Astrofisico di Torino

     28/05/2014

campana della PaceIl nome della città di Rovereto, detta sin dal settecento l’ Atene del Trentino per la vivacità culturale e l’ingegnosità dei suoi cittadini, da oggi brilla anche in cielo.

L’Unione Astronomica Internazionale ha infatti accolto la proposta di Mario Di Martino, ricercatore dell’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, e ha deciso di assegnare il nome di “Rovereto” all’asteroide n. 4744 del Catalogo Internazionale dei Corpi Minori del Sistema Solare.

Si tratta di un oggetto, scoperto il 2 settembre 1988 dall’astronomo belga Henri Debehogne, del diametro stimato di 12 km e che orbita a una distanza dal Sole di circa 2,8 Unità Astronomiche, tra l’orbita di Marte e Giove.

La presentazione ufficiale dell’asteroide n. 4744 alle autorità e ai cittadini roveretani stasera, è fissata per giovedì 29 maggio, presso il Museo Civico di Rovereto, in occasione di una conferenza di Mario Di Martino dal titolo “I nani del sistema solare”. La conferenza prevista per le 20.30 sarà preceduta, alle 17.00, dalla Mostra e spettacolo degli alunni del Collegio Arcivescovile.

Nel pomeriggio, gli allievi della classe 5° B elementare del collegio Arcivescovile presenteranno, con una mostra dei loro lavori e uno spettacolo, il percorso svolto nel corso dell’intero anno scolastico alla scoperta dei segreti dell’astronomia. Questo percorso si è svolto sia a scuola che presso il Museo e l’Osservatorio Astronomico di Monte Zugna a fianco dei ricercatori della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

Al di là delle celebrazioni, questo importante riconoscimento premia soprattutto una città che non ha dimenticato le distruzioni subite nel corso della Prima Guerra Mondiale, e che ha saputo risollevarsi proprio riconoscendo il valore della cultura, sia umanistica che scientifica. Un cammino di crescita impegnativo che prosegue ancora oggi a Rovereto e che vede tra i suoi punti di forza anche la solida collaborazione fra i ricercatori dell’INAF e il personale scientifico del Museo Civico di Rovereto.Rovereto notturno