ULTIMI TEST PER IL LANCIATORE RUSSO

Angara si prepara

Il Khrunichev State Research and Production Space Center in Russia ha annunciato che il nuovo sistema di lancio Angara è pronto a far partire il suo primo missile. Il lancio è previsto entro la metà del 2014.

     25/02/2014
Elaborazione artistica del lanciatore russo Angara. Crediti: Khrunichev State Research and Production Space Center

Elaborazione artistica del lanciatore russo Angara. Crediti: Khrunichev State Research and Production Space Center

Non succedeva dalla guerra fredda: la Russia si sta preparando a lanciare un nuovo tipo di missile nello spazio.

La solidità dei suoi lanciatori appartenenti alla grande famiglia della Soyuz (il lanciatore per voli umani che con una capsula cargo diventa la Progress), la stessa con cui l’Unione Sovietica combatté il testa a testa con gli Stati Uniti nella corsa allo spazio, ha permesso fino ad oggi alla Russia di non sviluppare nuovi lanciatori. Ma gli ultimi recenti fallimenti hanno probabilmente spinto il Khrunichev State Research and Production Space Center a mettere in campo un nuovo vettore  nuovo di zecca, chiamato Angara.

Il progetto, in realtà, risale a quasi venti anni fa: era il 1995 quando il governo russo parlò per la prima volta della progettazione di un lanciatore di ultima generazione, da utilizzare per scopi militari e civili. In particolare, l’obiettivo era quello di posizionare in orbita satelliti all’interno del Programma Spaziale Federale, partecipando contemporaneamente a progetti internazionali più ampi.

Un primo lancio era previsto nel 2011, ma è stato poi rimandato di diversi mesi, facendo pensare che lo sviluppo di Angara si fosse fermato. Ma pochi giorni fa è arrivato da Khrunichev l’annuncio che gli ultimi test sono stati effettuati con successo, e il lanciatore sarebbe pronto per un primo lancio di prova entro la prima metà dell’anno, secondo quanto annunciato dal vice primoministro russo Dimitri Rogozine.

Angara utilizza un sistema di combustione a ossigeno liquido e cherosene su modello dell’americano Falcon 9, meno inquinante rispetto ai motori precedenti. E sempre come il lanciatore statunitense, anche quello russo avrà una capacità di carico superiore alla media (da 1,5 a 25 tonnellate in orbita bassa), grazie al combustibile liquido che attraverserà l’intera struttura del missile. Il nuovo lanciatore è stato inoltre pensato sia per cargo che per voli umani, probabilmente anche in vista dell’abbandono della storica base di Baikonur, che salutò il volo di Gagarin nel 1961, oggi in affitto dal governo kazako.

L’attuale sito di lancio è il cosmodromo di Plesetsk, spazioporto russo collocato a circa 800 km a nord di Mosca e operativo dal 1959. Ma già ci sono programmi di espansione: i missili di Angara sono progettati per poter essere lanciati anche dal cosmodromo di Vostochny, che attualmente è in costruzione nell’Amur e dovrebbe essere completato entro il 2018.