L’ONDA D’URTO DI UNA STELLA NELLA VIA LATTEA

Non arrossire, quando ti guardo

Lo Spitzer Space Telescope della NASA cattura la gigantesca onda d'urto causata da una stella veloce conosciuta come Kappa Cassiopeaie, all'ingresso nella nostra galassia. Un gigantesco arco rosso nell’elaborazione a colori dell'immagine a infrarossi.

     21/02/2014
L'onda d'urto di Kappa Cassiopeiae visibile nell'infrarosso nella costellazione di Cassiopea.  Credit : NASA, JPL Caltech.

L’onda d’urto di Kappa Cassiopeiae visibile nell’infrarosso nella costellazione di Cassiopea.
Credit : NASA, JPL Caltech.

Una stella veloce può avere un grosso impatto sullo spazio che la circonda specie quando si tuffa nella Via Lattea. L’incontro ad alta velocità scuote la galassia, creando degli archi luminosi, come si vede in questa immagine catturata dallo Spitzer Space Telescope della NASA.

In questo caso si tratta della stella veloce conosciuta come Kappa Cassiopeiae, per gli astronomi HD 2905. Si tratta di una supergigante massiccia che si muove a circa 4 milioni di chilometri orari. Ma a renderla davvero speciale è ciò che la circonda: lo striato bagliore rosso dei materiali nella sua scia. Questo genere di strutture vengono chiamate bow shock (onde d’urto) e spesso possono essere viste davanti alle più veloci stelle massicce della galassia.

I bow shock si formano dove i campi magnetici e il vento delle particelle che scorre fuori da una stella, si scontrano con gas e polveri normalmente invisibili e che riempiono lo spazio tra una stella e l’altra. Il modo in cui questi shock danno vita a emissioni luminose ci aiuta a capire quali siano le condizioni attorno a un astro. Le stelle più lente come il nostro Sole hanno bow shock quasi invisibili in tutte le lunghezze d’onda della luce, ma stelle veloci come Kappa Cassiopeiae danno origine a emissioni rilevabili nell’infrarosso, come misurato da Spitzer.

Può sembrare incredibile, ma quello che vediamo si è formato circa 4 anni luce di fronte a Kappa Cassiopeiae, a conferma dell’impatto considerevole che la stella ha sullo spazio che la circonda (e si tratta della distanza fra il Sole e Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro sistema).

Il bow shock di Kappa Cassiopeiae si presenta con un colore rosso vivo. Le deboli sfumature verdi si devono alle molecole di carbonio (idrocarburi policiclici aromatici), raggruppate in nuvole di polvere lungo la visuale e retroilluminate dalla luce stellare. Sottili filamenti vermigli corrono lungo la nebulosa, attraversando il bow shock. Alcuni astronomi suggeriscono che questi filamenti possano essere dovuti al campo magnetico che attraversa la nostra galassia. Dal momento che i campi magnetici sono completamente invisibili, non possiamo che affidarci a incontri casuali come questo per avere una qualche idea della sua struttura che interagisce con la polvere circostante e i gas.

Kappa Cassiopeiae è visibile a occhio nudo nella costellazione di Cassiopea, mentre il suo bow shock si mostra solo nell’infrarosso. Nell’immagine di Spitzer la luce a infrarossi di lunghezze d’onda fra i 3,6 e i 4,5 micron è evidenziata in blu. Agli 8 micron è associato il colore verde e ai 24 micron il rosso .