IL MINISTRO CARR RICEVUTO ALL’INAF

Italia e Australia unite nel segno di SKA

Si è tenuto nella sede di Monte Mario un incontro tra i vertici istituzionali dei due paesi. Al centro della riunione gli accordi di cooperazione per la realizzazione del più grande radiotelescopio della Terra: 1500 antenne collegate fra loro come un'unica parabola da 3.000 chilometri di diametro.

     10/06/2010

C’è Roma che punta ad aggiudicarsi la sede del quartier generale del maxi-telescopio SKA (Square Kilometer Array). L’Australia che mira ad ospitare le 1500 antenne che, collegate in fibra ottica, avranno la capacità di sondare l’Universo come un’enorme parabola del diametro di 3.000 chilometri. E c’è la Nuova Zelanda che sarebbe intenzionata a condividere una parte della superficie di 1 un milione di metri quadri su cui si estenderà l’intera area di raccolta dati.  L’interesse di cooperazione internazionale nel progetto SKA è stato al centro di un incontro istituzionale presso la sede centrale dell’INAF di Monte Mario, a Roma. Ieri il presidente dell’INAF Tommaso Maccacaro ha ricevuto il Ministro dell’Industria, Innovazione, Ricerca e Scienza australiano Kim Carr, reduce da un appuntamento con il vice ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso sempre volto al consolidamento degli accordi bilaterali su SKA . Presenti all’incontro all’INAF anche l’ambasciatore della Nuova Zelanda, Markes Laurie, Giuseppe  Viriglio, presidente del gruppo di lavoro di Finmeccanica per il progetto SKA e altri rappresentanti dell’INAF, di Confindustria e delle istituzioni estere.

Dopo aver visitato il Museo Astronomico e Copernicano, il ministro Carr ha preso parte ad una riunione nella quale ha illustrato gli investimenti che l’Australia ha messo in campo per lo sviluppo tecnologico del progetto, in particolare il prototipo ASKAP. “Si tratta di un grande progetto di cui potrà beneficiare l’intero globo. Abbiamo la possibilità di capire l’origine dell’Universo, da dove veniamo, perché siamo qui e come ci siamo arrivati”, ha dichiarato Carr. “Ma SKA offre enormi opportunità non solo dal punto di vista scientifico, ma anche economico e di sviluppo tecnologico e industriale. È una grande opportunità per il futuro”.

Il presidente dell’INAF, dopo aver introdotto la delegazione italiana, ha avviato la discussione sulla valutazione dello stato dei rapporti fra la comunità scientifica dell’INAF e gli omologhi asutraliani. In particolare, Giampaolo Vettolani, rappresentante INAF del gruppo di lavoro italo-australiano sul progetto SKA, ha espresso l’interesse dell’INAF a portare avanti gli accordi bilaterali stipulati tra Italia e Australia nella realizzazione del radiotelescopio più grande del mondo. “Nell’ambito di questa partnership siamo intenzionati ad attivare un programma di scambio tra i ricercatori dell’INAF e dell’omologo ente di astronomia australiano”, ha detto Vettolani.

“Il progetto sta proseguendo a pieno ritmo dal punto di vista tecnico e scientifico”, ha aggiunto Vettolani a margine dell’incontro. “I nodi ancora da definire riguardano la governance politica dell’impianto e il finanziamento economico che si aggira complessivamente intorno ai 2 miliardi di euro.  La prossima settimana, dal 9 al 16 giugno, si terrà in Olanda, ad Assen, lo SKA Forum che riunirà gli enti di astronomia e le istituzione coinvolte per discutere lo stato dell’arte e definire la tabella di marcia futura”.

Il Presidente Maccacaro, nel ribadire anche la rilevanza industriale del progetto, ha esteso la discussione ai rappresentati di Confindustria e Finmeccanica che hanno illustrato le aspettative di collaborazione con l’Australia per lo sviluppo dello SKA.

L’intervista al ministro Kim Carr

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