
In alto, la stazione osservativa di Campo Imperatore (Inaf) e il Giardino botanico alpino (Università dell’Aquila); in basso, una scena della serie, dove l’Osservatorio è stato modificato con effetti speciali. Crediti: Sky Original
Fino al 28 novembre è disponibile in streaming su Now la nuova avvincente serie Sky Original The Iris Affair: Missione ad alto rischio. Il tech thriller, ideato da Neil Cross e composto da otto episodi, è ambientato quasi interamente in Italia, fra Roma e Firenze, la Sardegna e l’Abruzzo. Tra i set d’eccezione, un ruolo da protagonista è stato assegnato alla stazione osservativa dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) a Campo Imperatore.
Non è la prima volta, e sicuramente non sarà l’ultima, che l’osservatorio di Campo Imperatore (sul Gran Sasso, inaugurato nel 1965) e l’altopiano più esteso e imponente dell’Appennino vengono scelti da registi e case di produzione cinematografiche come ambientazioni per una serie televisiva, ma anche per pubblicità, videoclip musicali e film (un esempio su tutti: …continuavano a chiamarlo Trinità, con Bud Spencer e Terence Hill).
Questa volta è stato il caso di una spy story, diretta da Terry McDonough e Sarah O’Gorman. La serie segue la storia di Iris Nixon (interpretata da Niamh Algar), una donna geniale appassionata di enigmi, coinvolta dall’imprenditore Cameron Beck (Tom Hollander, già protagonista della saga Pirati dei Caraibi) per sbloccare una tecnologia segreta e pericolosa. Quando Iris ruba la sequenza di attivazione e scompare, si scatena un inseguimento ad alta tensione che percorre la penisola. Oltre all’osservatorio di Campo Imperatore, la serie mostra altre location di forte impatto visivo, come Piazza di Santa Croce a Firenze, il belvedere di Monte Ciocci a Roma e le coste di Cagliari e Alghero.


Backstage delle riprese in esterno. La struttura in basso a destra faceva parte del set. Crediti: Inaf
Ore di attesa per la luce perfetta, effetti speciali che hanno letteralmente cambiato “i connotati” della stazione osservativa, con voli in elicottero, finte sparatorie ed esplosioni, e un foltissimo gruppo di attori e comparse: tutto questo ha popolato per diversi giorni il remoto osservatorio. Le linee architettoniche della stazione osservativa e l’isolamento geografico lo hanno reso l’ambientazione ideale per ricreare una scenografia futuristica e distopica, funzionale alla trama della serie “ad alto rischio”, come recita il titolo.
Per esigenze sceniche, molti degli spazi interni e, in parte, anche quelli all’esterno (come si vede nelle foto) sono stati allestiti e trasformati in un set cinematografico. La presenza della troupe ha inoltre richiesto l’interruzione temporanea delle osservazioni al telescopio, ma i ricercatori e i tecnici dell’Inaf si sono prontamente adattati per consentire le riprese. Curiosità off-topic: nella programmazione delle riprese, è stato necessario rispettare con la massima attenzione le tempistiche di nidificazione del fringuello alpino (Montifringilla nivalis), specie protetta che ha i nidi proprio sul tetto dell’osservatorio, a dimostrazione l’importanza del contesto ambientale unico di Campo Imperatore.
Guarda il trailer ufficiale della serie tv:






