SU NATURE ASTRONOMY UNA STIMA DELLA PROBABILITÀ DI UNA COLLISIONE GALATTICA

Via Lattea-Andromeda, l’apocalisse può attendere

L’ipotesi che la Via Lattea sia destinata a fondersi con la galassia di Andromeda tra 4-5 miliardi di anni è messa in discussione da un nuovo studio: stando a oltre 100mila simulazioni basate sui dati di Hubble e Gaia, la probabilità di una collisione è solo del due per cento. E anche spostando la lancetta dell’evoluzione a dieci miliardi di anni, c'è ancora il 50 per cento di possibilità che lo scontro non avvenga affatto

     10/06/2025

Illustrazione artistica del satellite Gaia dell’Esa che osserva la Via Lattea. L’immagine del cielo sullo sfondo è stata compilata con i dati di oltre 1.8 miliardi di stelle raccolti dal satellite. Crediti: Esa/Atg Medialab; Esa/Gaia/Dpac; A. Moitinho

Diversi studi suggeriscono che la Via Lattea sia destinata a scontrarsi in modo catastrofico con la vicina galassia di Andromeda. Secondo queste ricerche, l’evento cosmico – potenzialmente capace di spingere il Sole e la Terra verso le remote periferie della supergalassia ellittica che ne deriverebbe, battezzata da alcuni astronomi “Milkomeda” (dalla contrazione dei termini Milky Way e Andromeda) – dovrebbe verificarsi tra 4 o 5 miliardi di anni.

Un nuovo studio condotto da un team di scienziati dell’Università di Helsinki mette ora in dubbio questa previsione, riscrivendo le ipotesi sul destino della nostra galassia. I risultati della ricerca, pubblicati la settimana scorsa su Nature Astronomy, suggeriscono che la probabilità d’una collisione tra le due galassie nei prossimi cinque miliardi sia molto bassa. È possibile che una fusione si verifichi nei prossimi dieci miliardi di anni, probabilmente tra 7-8 miliardi di anni, si legge nella pubblicazione, ma c’è comunque una probabilità del 50 per cento che l’evento non avvenga affatto.

Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno utilizzato i più recenti dati forniti dai telescopi Hubble e Gaia dell’Agenzia spaziale europea, simulando il modo in cui la Via Lattea, la galassia di Andromeda, la galassia del Triangolo e la Grande Nube di Magellano – le quattro galassie più grandi che formano il cosiddetto Gruppo Locale – potrebbero evolversi nel futuro. Considerando 22 diverse variabili, il team ha eseguito oltre 100mila simulazioni, ciascuna delle quali ha coperto un periodo di dieci miliardi di anni di evoluzione galattica.

Nello studio, in un primo momento i ricercatori hanno eseguito le simulazioni considerando la sola presenza della Via Lattea e della galassia di Andromeda, rilevando una fusione dopo 7-8 miliardi di anni in poco meno della metà dei casi. L’inclusione della galassia del Triangolo, la terza per dimensioni nel Gruppo Locale, ha fatto salire la probabilità di uno scontro entro i dieci miliardi di anni a circa due terzi. Tuttavia, quando i ricercatori hanno incluso nelle simulazioni le variabili relative alla galassia satellite della Via Lattea e la quarta più grande del gruppo, la Grande Nube di Magellano, le probabilità di una collisione sono tornate al 50 per cento.

Una selezione di immagini di galassie che illustra tre diversi possibili scenari a cui potrebbero andare incontro la Via Lattea e la vicina galassia di Andromeda. Nel pannello in alto a sinistra, un’immagine a campo largo di due galassie che si incrociano a grandi distanze. Nel riquadro in alto a destra, una coppia di galassie interagenti che mostra evidenti segni di disturbi mareali, tipici di un incontro ravvicinato. Il riquadro in basso mostra una “collisione cosmica”, in cui due galassie sono in fase di fusione attiva. Crediti: Nasa, Esa, Stsci, Till Sawala (University of Helsinki), Dss, J. DePasquale (Stsci)

In circa la metà delle simulazioni, le due galassie principali si sono avvicinate fino a una distanza di circa mezzo milione di anni luce – pari a cinque volte il diametro della Via Lattea, fino a fondersi dopo circa dieci miliardi di anni, spiegano i ricercatori. Il progressivo decadimento delle loro orbite è stato causato da un processo noto come attrito dinamico, che agisce tra i vasti aloni di materia oscura che avvolgono ciascuna galassia sin dall’inizio. Nell’altra metà delle simulazioni, aggiungono gli scienziati, le galassie non si sono mai avvicinate abbastanza da attrarsi reciprocamente. In questi casi, le due galassie hanno continuato a danzare l’una attorno all’altra in un lento valzer orbitale destinato a durare molto a lungo.

«Anche utilizzando i dati osservativi più recenti e precisi disponibili, l’evoluzione futura del Gruppo Locale, composto da diverse decine di galassie, resta incerta», sottolinea Till Sawala, astronomo all’Università di Helsinki e primo autore della ricerca. «Curiosamente, abbiamo riscontrato una probabilità quasi uguale tra lo scenario, ampiamente divulgato, della fusione tra Via Lattea e la galassia di Andromeda – sebbene con una fusione mediamente più tardiva – e quello in cui entrambe le galassie sopravvivono senza scontrarsi. Siamo giunti a questa conclusione includendo nel modello la Grande Nube di Magellano e, soprattutto, tenendo conto delle incertezze legate ai dati osservativi».

Lo scontro e le fusioni tra galassie sono eventi spettacolari e complessi. Quello tra la Via Lattea e la galassia di Andromeda innescherebbe numerosi cambiamenti nel nostro vicinato cosmico. Come anticipato, lo spostamento del Sole e della Terra verso remote periferie della supergalassia ellittica che ne deriverebbe è uno di questi. Gli astronomi si sono resi conto per la prima volta che la Via Lattea sarebbe potuta entrare in collisione con la vicina galassia di Andromeda nel 1912, quando l’astronomo Vesto Sliper, utilizzando il telescopio da 24 pollici dell’Osservatorio Lowell, ottenne la prima velocità radiale della galassia di Andromeda – all’epoca ritenuta solo una nebulosa. I suoi dati rivelarono un comportamento piuttosto insolito dell’oggetto celeste: invece di allontanarsi, come ci si sarebbe aspettati, Andromeda si stava muovendo verso di noi, a una velocità di circa 400mila chilometri all’ora.

Un secolo dopo, utilizzando i dati sul moto della galassia raccolti dal telescopio Hubble su un periodo di quasi sette anni, un team di astronomi della Nasa ha annunciato che lo scontro frontale tra le due galassie fosse quasi certo, e di aver previsto la possibile data della titanica collisione: tra non più di cinque miliardi di anni. Le simulazioni condotte nel nuovo studio indicano che una collisione tra le galassie tra 4-5 miliardi di anni sia possibile, ma la probabilità che ciò si verifichi è, tuttavia, solo del due per cento.

Per saperne di più:

  • Leggi su Nature Astronomy l’articolo “No certainty of a Milky Way–Andromeda collision” di Till Sawala, Jehanne Delhomelle, Alis J. Deason, Carlos S. Frenk, Jenni Häkkinen, Peter H. Johansson, Atte Keitaanranta, Alexander Rawlings e Ruby Wright

Guarda il video (in inglese) sul canale YouTube del NASA Goddard: