VENT’ANNI FA IL PRIMO SCATTO DALLA SUPERFICIE DI UN ALTRO PIANETA

Dallo spazio 80 anni di cartoline della Terra

L'8 marzo 2004 il Rover Spirit della Nasa ha ottenuto la prima immagine della Terra dalla superficie di un altro pianeta. Partendo da questo scatto, la Nasa passa in rassegna le più belle "cartoline" del nostro pianeta che ci hanno regalato razzi, satelliti e veicoli che hanno esplorato tutti gli angoli del Sistema solare. Ve ne proponiamo alcune

     08/03/2024

La prima immagine della Terra scattata dalla superficie di un altro pianeta. L’immagine è stata scattata dal Rover Spirit della Nasa un’ora prima dell’alba del 63esimo giorno della sua missione. Crediti: Nasa/Jpl/Cornell/Texas AM

Oggi è la Giornata internazionale dei diritti delle donne, questo lo sappiamo tutti. Molto meno nota è invece un’altra ricorrenza: in questo giorno del 2004 è stata scattata infatti la prima immagine della Terra dalla superficie di un altro pianeta. Ottenuta dal Mars Exploration Rover Spirit dalla superficie Marte, nell’immagine il nostro pianeta appariva come niente più che una piccolo puntino luminoso.

Era il 4 gennaio 2004, poco dopo l’atterraggio nel cratere Gusev, Spirit aveva già iniziato a inviare sulla Terra foto straordinarie dei suoi dintorni. L’8 marzo, dicevamo, il rover ha rivolto la sua fotocamera verso il cielo nel tentativo di fotografare la luna marziana Deimos mentre eclissava parzialmente il Sole transitando sul suo disco. Poco prima dell’alba, ciò che appare nel campo di vista dello strumento è un piccolo puntino luminoso che agli occhi degli osservatori sulla Terra sembrava molto simile a Venere: era in realtà il nostro pianeta natale. La prima fotografia della Terra da un’altra superficie planetaria, appunto.

Questa vista ci ha fornito una nuova prospettiva sul nostro pianeta natale, una prospettiva che è stata rimodellata negli ultimi ottant’anni da manufatti umani che hanno viaggiato sempre più lontano. I razzi negli anni ’40, i satelliti in orbita attorno alla Terra all’inizio degli anni ’60. E poi le navicelle con equipaggio che hanno toccato la Luna alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70. E ancora i veicoli che hanno esplorato tutti gli angoli del nostro Sistema solare: le immagini della Terra che ci hanno inviato tutte queste missioni hanno ampliato i nostri orizzonti, mostrandoci un pallido puntino blu sempre più piccolo nella vastità dello spazio. Queste immagini, e altre scattate della Terra da punti di osservazione sempre più distanti negli ultimi ottant’anni, hanno fornito una nuova prospettiva della posizione della Terra nel Sistema solare. Ripercorriamo a ritroso questa storia passando in rassegna le più belle cartoline che questi veicoli ci hanno fornito del nostro pianeta, immagini che ci hanno fatto rendere conto di quale sia il nostro posto nell’universo.

La prima immagine della Terra presa dallo spazio nel 1946 dal razzo suborbitale V-2. Crediti: Wikipedia

Partiamo dal 1946, dieci anni prima del lancio del primo satellite artificiale, Sputnik 1. In quell’anno, il 24 ottobre, gli scienziati del White Sands Missile Range, nel New Mexico, posizionano una telecamera sopra un missile balistico tedesco, il V2. Mentre il razzo volava a un’altitudine di circa 104 chilometri – appena sopra la linea di Karman, il confine generalmente riconosciuto dello spazio esterno – la fotocamera da 35 mm a bordo del missile inizia a scattare foto ogni secondo e mezzo. Pochi minuti dopo, il missile si schianta a terra a più di 500 chilometri all’ora, ma la fotocamera sopravvive, regalandoci la prima vista in assoluto della Terra dallo spazio.

Dal 1946 facciamo un salto in avanti di vent’anni e andiamo al 1966. Più precisamente al 30 maggio 1966, la data in cui satellite sovietico per le telecomunicazioni Molniya 1-3 scatta una foto che mostra la Terra: è il primo ritratto fotografia del nostro pianeta in tutta la sua interezza. E sempre al 1966 risale un altro ritratto della Terra, che segna un’altra prima volta. Scattata dal satellite Advanced Technology Satellite-1 (Ats-1) l’11 dicembre 1966, è la prima fotografia della Terra scattata da un’orbita geostazionaria.

Come potete constatare, le immagini di cui abbiamo parlato finora sono tutte in bianco e nero. Per avere una vista a colori del nostro pianeta abbiamo dovuto attendere il 1967. Il primo luglio di quell’anno, allo scopo di condurre esperimenti da un’orbita quasi geostazionaria, è stato lanciato il satellite Dodge (Department of Defense Gravitational Experiment). Il 20 settembre 1967, la telecamera in bianco e nero con campo visivo di 22 gradi a bordo del manufatto scattò tre foto separate della Terra da una distanza di circa 35mila chilometri sopra l’equatore: una con un filtro rosso, una con un verde e la terza con un filtro blu. Le immagini combinate hanno creato la prima immagine a colori della Terra dallo spazio.

A sinistra: la prima fotografia dell’intero disco della Terra, scattata nel 1966 dal satellite per telecomunicazioni sovietico Molniya 1-3. Al centro: la prima immagine della Terra scatta dall’orbita geostazionaria, dal satellite Advanced Technology Satellite-1. A destra: la prima immagine a colori dell’intera Terra ottenuta dal satellite Dodge. Crediti: Nasa

Passiamo adesso alle immagini del nostro pianeta che ci sono giunte da distanze lunari. Siamo alla fine degli anni Sessanta, dunque in piena corsa allo spazio. La Nasa vuole battere sul tempo l’Unione Sovietica e portare l’essere umano sulla Luna. Per farlo, mise in piedi il programma Lunar Orbiter, una serie di cinque sonde lanciate tra il 1966 e il 1967 il cui compito era quello di scattare delle foto dell’intera superficie lunare per identificare i siti di atterraggio adatti per le missioni Apollo. La prima a essere lanciata, il 10 agosto 1966, fu Luna Orbiter 1. La sonda raggiunse l’orbita lunare il 14 agosto dopo novantadue ore di crociera. Il 23 agosto, mentre stava emergendo dal lato nascosto della Luna, l’orbiter ha ripreso la Terra mentre sembrava sorgesse all’orizzonte lunare: è la prima immagine del nostro pianeta natale scattata dall’orbita lunare. La prima fotografia della Terra dalla superficie lunare risale invece al 30 aprile 1967. A scattarla è stata la camera di bordo del lander  Surveyor 3, successivamente visitato dagli astronauti della missione Apollo 12.

A sinistra: l’iconica Earthrise, scattata durante la prima orbita dall’equipaggio dell’Apollo 8. Al centro: la prima fotografia della Terra scattata dall’equipaggio dell’Apollo 11 dalla superficie lunare. A destra: la famosa Blue Marble, scattata dagli astronauti dell’Apollo 17 nel loro viaggio verso la Luna nel 1972. Crediti: Nasa

E a proposito di missioni Apollo, passiamo agli iconici scatti che ci ha regalato il programma Nasa, che ha permesso per la prima volta nella storia dell’umanità di esplorare un altro mondo. Dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’70 le missioni Apollo hanno restituito migliaia di immagini straordinarie e memorabili oltre che della Luna anche della Terra. Tra queste, la più iconica è probabilmente Earthrise. Scattata da Bill Anders a bordo dell’Apollo 8, la prima missione con equipaggio in orbita attorno alla Luna, questa immagine a colori mostra la Terra che fa capolino dalla superficie lunare: è la prima volta che gli astronauti vedono la Terra sorgere sopra l’orizzonte lunare. Nel luglio 1969, la prima missione a portare l’essere umano sulla Luna, l’Apollo 11, ha restituito molti scatti della Terra. Tra questi, c’è anche la prima immagine del nostro pianeta ottenuta da un astronauta sulla Luna. Altrettanto iconica quanto Eathrise, è la celebre Blue Marble, una fotografia della Terra scattata il 7 dicembre 1972 dall’equipaggio dell’Apollo 17 (l’ultima missione del Programma Apollo) a una distanza di circa 45mila km.

A sinistra: il mosaico di due immagini separate della Terra e della Luna, scattate da Mariner 10 nel 1973 mentre si dirigeva verso Venere e Mercurio. Al centro: la prima immagine del sistema Terra-Luna in un singolo fotogramma, ottenuto dalla sonda Voyager 1 nel 1977. A destra: la prima immagine della Terra scattata da una navicella spaziale interplanetaria, la sonda Galileo. Crediti: Nasa

Vediamo ora un po’ di scatti realizzati da veicoli spaziali interplanetari che, lungo il loro viaggio, hanno rivolto lo sguardo indietro verso il nostro pianeta. Partiamo con Mariner 10, la missione Nasa lanciata con l’obiettivo di studiare Venere e Mercurio. Nel novembre del 1973, pochi giorni dopo il lancio, la sonda ha scattato due foto separate della Terra e della Luna, che i tecnici hanno combinato per ottenere una foto composita. Ma la prima immagine dei due corpi celesti visibili insieme in uno scatto risale al 18 settembre 1977, quando da una distanza di circa 1.100 chilometri, la sonda Voyager 1 diretta verso Giove cattura il sistema Terra-Luna in un unico fotogramma. L’8 dicembre del 1990, due anni dopo il suo lancio, ad immortalare la Terra è la sonda Galileo. In quella data, la navicella passa a circa 1.000 chilometri dalla Terra, utilizzando il pianeta come fionda gravitazionale per deviare la sua traiettoria verso Giove. Durante il sorvolo, la sonda scatta una fotografia: è la prima immagine della Terra ottenuta da una navicella spaziale interplanetaria.

Del 1990 è anche un’altra foto straordinaria che ritrae la Terra. Stiamo parlando del “ritratto di famiglia”, un mosaico di 60 immagini, ottenute dalla sonda Voyager 1 da una distanza di 6 miliardi di chilometri, che mostra sei pianeti del Sistema solare, incluso il “pallido punto blu”: casa nostra.

“Ritratto di famiglia” ottenuto nel 1990 dalla navicella Voyager 1 quando si trovava a circa sei miliardi di chilometri dalla Terra. Crediti: Nasa

Vent’anni dopo, e da una parte molto diversa del Sistema solare, arriva un altro ritratto di famiglia dei pianeti. Da vicino all’orbita di Mercurio, il 3 e 16 novembre 2010, la navicella spaziale Messenger  scatta 34 immagini, che gli ingegneri hanno poi messo insieme. Il mosaico risultante mostra sei pianeti: Venere, Terra, Giove, Marte, Mercurio, Saturno e diverse lune, tra cui la nostra e le quattro lune galileiane di Giove: Callisto, Ganimede, Europa e Io.

Un’altra spettacolare immagine che mostra la Terra è quello scattata il 19 luglio 2013 da sonda Cassini. Mentre la navicella era in orbita attorno a Saturno, da una distanza di circa un miliardo di chilometri, la fotocamera grandangolare della navicella spaziale della Nasa ha catturato gli anelli di Saturno, il nostro pianeta e la sua luna nella stessa inquadratura. Lo scatto fu soprannominato “Il giorno in cui la Terra sorrise”. Il motivo? Poco prima che fosse fatto, il team della missione ha incoraggiato tutti noi a sorridere guardando il cielo. L’ultima immagine di questa carrellata di foto che vi proponiamo è più recente. Anche questo è un ritratto di famiglia. Un mini ritratto, per essere precisi. Ottenuto dalla sonda Solar Orbiter dell’Esa il 18 novembre 2020, immortala Venere, Marte e la Terra in un unico fotogramma.

Qualunque sia la destinazione, i futuri esploratori dello spazio volgeranno sempre il loro sguardo indietro verso il nostro pianeta natale. Ci attendono dunque tante altre immagini della Terra e del Sistema solare, la cui bellezza al momento possiamo solo immaginarla