RECENSIONE DEL LIBRO

“I neuroni di Dio”, di Marco Salvati

Chi siamo? Dove andiamo? Dio esiste? Sono queste le domande a cui l’astrofisico Marco Salvati vuole rispondere nel suo libro “I neuroni di Dio” (Castelvecchi Editore, 2023). Oggi a Bologna l'incontro con l'autore

     17/01/2024

“I neuroni di Dio” di Marco Salvati, Castelvecchi editore, 2023 (120 pagine, 15 euro)

Chi siamo, Dove andiamo? Dio esiste? Niente di meno che queste sono le domande a cui l’astrofisico Marco Salvati vuole rispondere nel suo libro d’esordio: I neuroni di Dio (Castelvecchi Editore, 2023).

Al lettore Salvati dichiara subito le sue intenzioni – voler rispondere alle grandi domande “dopo mezzo secolo di lavoro in fisica” – senza ricorrere ad alcun escamotage. Le premesse metodologiche sono solide: tutto ciò che esiste può essere indagato e capito solo tramite la ragione. Il presupposto è che tutto sia fisico, e la visione della realtà proposta da Salvati è totalmente materialista, senza alcun dualismo tra spirito e materia: è tutto materia. La realtà si presenta stratificata ed è possibile afferrarla solo con il metodo razionale, capace di spiegare tutto, incluso i sentimenti. “È sempre una catena di cause ed effetti che conduce a un grande amore o a un grande litigio”, scrive l’autore nelle prime pagine.

Se queste sono le premesse chiare di chi scrive, deve essere altrettanto chiaro a chi legge che si tratta di un libro impegnativo, pensato per chi padroneggia almeno le basi della fisica e soprattutto non si fa scoraggiare dall’arrampicata logica che capitolo dopo capitolo lo porterà alla vetta delle (grandi) risposte. Una vetta raggiungibile dopo cento pagine di ragionamenti, articolate in ventisei capitoli brevi ma densissimi.

La figura del fisico e in generale dello scienziato è caratterizzata da alcuni tratti molto chiari tra cui la superbia, il coraggio e l’onestà. “Il più grande difetto del fisico”, scrive Salvati., “è la superbia, la convinzione di potere affrontare qualunque problema. Il suo più grande merito è quello di correre il rischio, e andare all’assalto di qualunque problema sapendo di non potere barare: una certezza è una certezza, una ipotesi è una ipotesi, ed è obbligatorio comunicare entrambe a tutti senza barare”.

Il fisico è quasi una guida razionale sul funzionamento del mondo, senza traccia di trascendenza: “Noi siamo i veri filosofi, eredi dei primi filosofi di perí physeos, de rerum natura”. Il sistema di affermazioni con cui viene descritta la realtà – una realtà non necessariamente del tutto comprensibile – è caratterizzato da diversi gradi di certezza. Ci sono affermazioni condivise e generalmente accettate, altre controverse e a volte rifiutate, altre ancora solo possibili e ancora non prevalenti nel sistema di conoscenza acquisite. L’autore sorvola senza troppe spiegazioni quando si tratta delle prime due categorie di affermazioni (il libro non ha una bibliografia di riferimento), esponendosi però in modo originale in alcuni meandri della fisica quasi del tutto astratti, almeno apparentemente.

Il viaggio del lettore parte da un assunto di fondo condiviso da tutti, almeno a livello intuitivo: che il tempo scorra ininterrottamente sempre nella stessa direzione. Anche che nel tempo presente restiamo confinati senza possibilità di fuga in avanti o all’indietro, diventa chiaro fin dai primi capitoli: il miraggio dei viaggi nel tempo resta un sogno impossibile. Salvati esamina e discute in modo originale il paradosso “del nonno morto”, che non riguarda tanto la possibilità di ritornare nel passato, quanto piuttosto la possibilità di alterare il passato dall’istante futuro da cui siamo partiti.

Punto nodale su cui Salvati centra la sua attenzione è il problema della misura e dei fenomeni superluminali nel cosiddetto entanglement (intreccio, sovrapposizione di diversi stati), fino a discutere di un’ipotetica teoria del tutto come punto di arrivo unitario del sapere fisico a cui nessuno è ancora arrivato. Questa ipotetica teoria globale definirebbe il contatto fra il mondo macroscopico e quello microscopico, unendo in modo coerente e razionale il tutto.

Senza scendere qui nel dettaglio dei vari argomenti trattati, quella proposta da Salvati è anche una propria personale visione del mondo e della sua interpretazione, soggettiva pur senza perdere mai il rigore del metodo razionale, e frutto dell’approfondimento di temi estremamente complessi della fisica fondamentale durato per tutta la vita dell’autore.

È in questo punto di contatto l’entità che chiamiamo Dio? Noi che ruolo abbiamo? Evitare lo spoiler è impossibile, perché la risposta è contenuta già nel titolo del libro – I neuroni di Dio – e Salvati conclude chiudendo mirabilmente la sua parabola logica: “Noi autocoscienze individuali possiamo trovare conforto nella contemplazione del sistema cosmico di cui facciamo parte, e nella consapevolezza dell’opera di conoscenza e di creazione a cui partecipiamo senza limiti di tempo e di spazio: la nostra parabola è una tessera del fiat lux eterno, noi siamo i neuroni di dio”.

Buona lettura.

Per incontrare l’autore: