IL POSSIBILE DESTINO DELLA VIA LATTEA E DI ANDROMEDA

Con un poco di zucchero filato cosmico

La fotonotizia di oggi mostra le conseguenze, risalenti a miliardi di anni fa, di una collisione fra galassie a spirale. Ottenuta grazie allo spettrografo Gmo del Gemini South Telescope, in Cile, ha per protagonista la galassia Ngc 7727, nella costellazione dell'Acquario, a circa 90 milioni di anni luce da noi

     27/10/2023

La galassia Ngc 7727. Crediti: International Gemini Observatory/NoirLab/Nsf/Aura

Due lunghi bracci vorticosi che si diramano da un nucleo centrale, ricchi di gas, polvere e sacche di stelle abbaglianti appena formate. La riconoscete? È la tipica forma di una galassia a spirale. Eppure questa figura così nota del cosmo, durante la fusione con un’altra galassia, può prendere una forma molto più bizzarra e amorfa: i suoi ampi bracci vengono improvvisamente scombinati e i due buchi neri supermassicci nei rispettivi centri galattici restano intrappolati in un’energetica e spettacolare danza cosmica prodotta dalle forze di marea.

È il caso di Ngc 7727, una particolare galassia situata nella costellazione dell’Acquario, a circa 90 milioni di anni luce da noi. Gli astronomi hanno catturato un’immagine che mostra le conseguenze di questa fusione galattica utilizzando lo spettrografo Gmo (Gemini Multi-Object Spectrograph) montato sul Gemini South telescope in Cile. L’immagine rivela vaste bande vorticose composte da polvere e gas interstellari che si avvolgono attorno ai nuclei in fusione delle galassie progenitrici, come un intricato garbuglio di filamenti che ricordano lo zucchero filato. Come conseguenza di questa fusione è possibile ammirare un mix sparso di regioni attive ricche di esplosioni stellari e strisce di polvere che circondano il sistema.

Ciò che più colpisce di Ngc 7727 sono i suoi due nuclei galattici, ciascuno dei quali ospita un buco nero supermassiccio, così come è stato confermato dal Vlt (Very Large Telescope). Gli astronomi ora sostengono che la galassia abbia avuto origine da una coppia di galassie a spirale coinvolte in una danza celeste circa un miliardo di anni fa. Stelle e nebulose fuoriuscirono dai loro sistemi rimanendo in balia della forza gravitazionale dei buchi neri finché non si formarono i nodi aggrovigliati e irregolari che osserviamo. La galassia è ancora scossa dall’impatto, la maggior parte dei tralci che vediamo sono incendiati dalla luce di giovani stelle e vivai stellari attivi. Si stima che circa ventitré degli oggetti rilevati in questo sistema siano candidati a divenire dei giovani ammassi globulari. Questi gruppi di stelle si formano spesso in aree in cui la formazione stellare è più elevata del solito e sono particolarmente comuni nelle galassie interagenti, come mostrato dall’immagine.

I due buchi neri supermassicci, che muovono e rimescolano la materia stellare, distano tra loro circa 1600 anni luce. Sono la coppia di buchi neri più vicina alla Terra che si conosca. Uno misura 154 milioni di masse solari e l’altro 6,3 milioni di masse solari. Si stima che tra circa 250 milioni di anni i due buchi neri si fonderanno in uno solo per formare un oggetto ancora più massiccio che dispenderà violente increspature di onde gravitazionali attraverso lo spaziotempo.

Una volta che la polvere galattica si sarà depositata, gli scienziati prevedono che Ngc 7727 si formerà in una galassia ellittica composta da stelle più vecchie e con pochissima formazione stellare, simile a Messier 87, una galassia ellittica con un buco nero supermassiccio al centro. Questo potrebbe essere il medesimo destino che attende il futuro della nostra galassia, la Via Lattea quando si fonderà con la galassia di Andromeda tra miliardi di anni.

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