HA TERMINATO LA PROPRIA CORSA SU UN TAVOLINO ALL’APERTO

Nuova meteorite recuperata in Francia

Nel 2023 la rete francese Fripon ha fatto il botto, recuperando ben due meteoriti. Della prima, associata all'asteroide 2023 CX1 caduto il 13 febbraio 2023 in Normandia, abbiamo già parlato su Media Inaf. La seconda è stata recuperata due settimane fa, il 12 settembre 2023, e si tratta di un caso per certi versi simile a quello della meteorite Matera, triangolata dalla rete Prisma il 14 febbraio 2023

     25/09/2023

Il fireball del 9 settembre 2023 delle 22:13 UT ripreso dalle camere di Fripon (cliccare per ingrandire). Crediti: Fripon/Vigie-Ciel

Su tutta la Terra sono state recuperate circa 70mila meteoriti, ma solo per circa 45 è nota l’orbita del meteoroide progenitore. Per questo motivo sono nate le reti al suolo di camere all-sky: per la triangolazione della traiettoria dei fireball in atmosfera, il recupero delle meteoriti al suolo e la determinazione dell’orbita che il meteoroide, prima di cadere sulla Terra, percorreva attorno al Sole. Anche conoscendo l’orbita eliocentrica originale, non è facile individuare i corpi da cui si sono staccati i grossi meteoroidi che danno luogo alle cadute, principalmente per effetto delle perturbazioni gravitazionali planetarie e della pressione della radiazione solare che alterano le orbite fino a rendere molto difficile determinare il corpo di origine.

In generale, si pensa che i meteoroidi provengano da collisioni fra gli asteroidi avvenute nella main belt, tuttavia ci sono indizi che inducono a pensare che una percentuale pari a circa il 25 per cento delle meteoriti note derivino invece da collisioni che avvengono fra i membri della popolazione degli asteroidi near-Earth. In Europa le reti di sorveglianza del cielo che hanno recuperato meteoriti nel 2023 sono stata la francese Fripon e l’italiana Prisma (coordinata dall’Inaf), fra le quali c’è una stretta collaborazione. Quest’anno Fripon ha recuperato le meteoriti appartenenti all’asteroide 2023 CX1, caduto in Normandia il 13 febbraio 2023, mentre Prisma ha recuperato la meteorite Matera, associata al bolide del 14 febbraio 2023.

Recentemente Fripon ha raddoppiato il numero delle meteoriti recuperate, in seguito alla triangolazione di un brillante fireball di magnitudine assoluta -10 che il 9 settembre 2023 alle 22:13 UT ha attraversato il cielo della Francia centrale – quasi allo zenit della città di Bourges – percorrendo una traiettoria da sud verso nord. Il bolide è stato osservato da 10 camere all-sky della rete Fripon a partire da una quota di circa 80 km fino a circa 23 km d’altezza, per una durata totale di 7 secondi. La traiettoria del fireball proiettata al suolo ha una lunghezza di circa 70 km, da qui si può stimare un’inclinazione di circa 40° della traiettoria rispetto al suolo. La velocità iniziale misurata in atmosfera era di circa 17 km/s, valore che è diminuito sensibilmente a causa del frenamento atmosferico fino ad arrivare a 4 km/s all’inizio della fase di volo buio. Sono i numeri tipici dei fireball che danno luogo a una caduta: bassa quota e velocità finale vicina ai 3 km/s. L’orbita eliocentrica del meteoroide entrato in atmosfera giace praticamente sul piano dell’eclittica, con perielio fra le orbite di Venere e della Terra e afelio nella main belt – la tipica orbita di un oggetto asteroidale di tipo Apollo. Il fireball ha avuto almeno 300 testimoni visuali che hanno segnalato l’evento.

La meteorite Sauldre-Sologne ricostruita mettendo insieme i diversi frammenti in cui si è spezzata colpendo il suolo. Crediti: Fripon/Vigie-Ciel

Il team di ricercatori di Fripon, dopo avere verificato l’alert dato dalla pipeline di riduzione dati automatica, ha iniziato a calcolare il percorso fatto durante il volo buio del meteoroide residuo per delimitare la regione al suolo dove andare alla ricerca delle meteoriti (strewn field). La determinazione del dark flight è la parte più difficile, perché bisogna tenere conto dello stato dell’atmosfera al momento e nella zona della caduta. In particolare, sono molto importanti la direzione e la velocità del vento, che cambiano al variare della quota dal suolo. Infatti è durante il volo buio che la velocità del meteoroide residuo scende da circa 4 km/s fino a 50 m/s: di conseguenza, l’effetto del vento sulla traiettoria terminale non è trascurabile.

La mattina di martedì 12 settembre, prima ancora di terminare i calcoli, il team di Fripon è stato contattato dai membri di una associazione che aderisce al programma Fripon/Vigie-Ciel: il Pôle des Étoiles” di Nançay. I responsabili di questa struttura per la didattica-divulgazione dell’astronomia erano stati a loro volta contattati da un’abitante dei comuni di Sauldre e Sologne che credeva di aver trovato delle meteoriti nella sua proprietà. I membri dell’équipe Fripon/Vigie-Ciel si sono recati rapidamente sul posto per incontrare la fortunata scopritrice (che ha voluto rimanere anonima), spiegare il fenomeno e rispondere alle sue domande. Al termine di questo scambio, un bel frammento della meteorite è stato affidato al Museo nazionale di storia naturale francese per le analisi chimico-fisiche che sono attualmente in corso. La meteorite si è spezzata in cinque pezzi perché, invece di finire su un prato morbido, ha terminato la propria corsa su un tavolino all’aperto. Il suono dell’evento è stato registrato da una telecamera di sorveglianza: si sente un leggero fischio, come quello provocato da un oggetto che si muove rapidamente in aria, e poi il tonfo del meteoroide residuo che colpisce il tavolo. Mettendo insieme i diversi frammenti si ottiene una bella meteorite rocciosa con dimensioni di circa 14 cm. La struttura interna appare compatta e a grana fine, mentre all’esterno è ben visibile la crosta di fusione più scura. Non è stato diffuso il valore della massa, ma considerate le dimensioni e una probabile densità di circa 3000 kg/m³, è stimabile in circa 4-5 kg. Nella curva di luce del fireball non sono visibili picchi di luminosità, quindi è possibile che questa sia l’unica meteorite della caduta e che non ce ne siano altre.