SI ALLONTANANO DA DIMORPHOS A CIRCA UN CHILOMETRO ALL’ORA

Calcinacci d’asteroide dopo l’impatto con Dart

Grazie alla sua straordinaria sensibilità, il telescopio spaziale Hubble ha immortalato, attorno a Dimorphos, uno sciame di 37 macigni che potrebbero essersi staccati dalla superficie dell’asteroide a seguito della “scrollata” provocata dalla collisione con la navicella impattatrice Dart nel 2022. L’immagine è di grande aiuto per la ricostruzione degli effetti e dell’efficacia dell’impatto

     20/07/2023

Li vedete quei 37 circoletti bianchi con un puntino blu al centro nell’immagine qui sotto? Sono 37 macigni di grandezza variabile, da 1 a 6.7 metri, che si sono staccati dalla superficie dell’asteroide Dimorphos quando, il 27 settembre scorso, è stato colpito dalla sonda spaziale Dart della Nasa – un “proeittile” da mezza tonnellata sparato a 22500 km/h – nel corso del primo esperimento di difesa planetaria mai tentato nella storia.

L’oggetto bianco e luminoso in basso a sinistra è l’asteroide Dimorphos. Ha una coda di polvere blu che si estende in diagonale in alto a destra. Un gruppo di punti blu circonda l’asteroide. Si tratta di massi che sono stati staccati dall’asteroide quando, il 26 settembre 2022 (in Italia era già il 27), la Nasa ha deliberatamente colpito l’asteroide con la sonda impattatrice Dart, per capire cosa occorrerebbe per deviare un futuro asteroide in rotta di collisione con la Terra. La fotografia scattata da Hubble è del dicembre 2022. Crediti: Nasa, Esa, D. Jewitt (Ucla)

Anche questa immagine è a suo modo storica: si tratta infatti probabilmente degli oggetti dalla luminosità più debole mai immortalati nel Sistema solare. Autore dello scatto è il telescopio spaziale Hubble. Al di là del virtuosismo e del valore estetico, è una fotografia che offre agli scienziati importanti dati scientifici, utili per comprendere in dettaglio cosa sia effettivamente accaduto il giorno dell’impatto, in attesa che la missione Hera dell’Esa – il cui lancio è in programma per il 2024 – non arrivi sulla scena del delitto per documentarla da vicino.

I 37 macigni, che si stanno allontanando dall’asteroide a circa 1 km/h, hanno una massa complessiva pari allo 0.1 per cento della massa di Dimorphos, dicono le stime degli scienziati. Ed è plausibile che non si tratti di frammenti prodotti al momento dell’impatto, bensì che fossero già lì sparsi sulla superficie dell’asteroide. A suggerirlo è la presenza di macigni di analoghe dimensioni negli ultimi fotogrammi ultra-ravvicinati acquisiti da Dart (guarda il tweet qui di seguito) pochi istanti prima di colpire il bersaglio.

Stando ai calcoli del team che ha osservato con Hubble questi 37 frammenti, l’impatto dovrebbe aver dato una “scrollata” sufficiente a disperdere il due per cento dei massi presenti sulla superficie dell’asteroide. Un dato che consente di ottenere una stima delle dimensioni del cratere d’impatto prodotto da Dart, in attesa di misurarlo direttamente quando Hera giungerà sul posto.

Nel frattempo, gli scienziati dei team di Dart e del cubesat tutto italiano LiciaCube stanno studiando gli effetti dell’impatto anche attraverso le immagini raccolte sul luogo e in diretta dalla fotocamera Luke (LiciaCube Unit Key Explorer) di LiciaCube nei minuti immediatamente successivi alla collisione.