IL PIANO PREVEDE DI INIZIARE LE OSSERVAZIONI SCIENTIFICHE NEL 2028

L’Extremely Large Telescope è a metà dell’opera

La costruzione di quello che sarà a breve il telescopio più grande del mondo – con uno specchio primario da 39 metri di diametro, in cima al Cerro Armazones, nel deserto cileno di Atacama – sta avanzando a un buon ritmo, e ora l’Elt supera il traguardo del 50 per cento di completamento

     11/07/2023

Questa immagine, scattata alla fine di giugno 2023, mostra una ripresa effettuata da un drone del cantiere dell’Elt (Extremely Large Telescope) dell’Eso a Cerro Armazones, nel deserto cileno di Atacama, ove ingegneri e operai edili stanno attualmente assemblando la struttura della cupola del telescopio a un ritmo vertiginoso. Crediti: Eso

L’Elt (Extremely Large Telescope) dell’Eso (l’Osservatorio europeo australe) è un telescopio terrestre rivoluzionario che avrà uno specchio principale di 39 metri e sarà il più grande telescopio al mondo per osservare la luce visibile e infrarossa. La costruzione di questo progetto tecnicamente complesso sta avanzando a un buon ritmo, e ora l’Elt supera il traguardo del 50 per cento di completamento.

Il telescopio si trova in cima al Cerro Armazones, nel deserto cileno di Atacama, dove in questo momento ingegneri e operai edili stanno assemblando la struttura della cupola del telescopio a un ritmo vertiginoso. Cambiando ogni giorno in modo evidente, la struttura in acciaio acquisterà presto la familiare forma arrotondata tipica delle cupole.

Gli specchi del telescopio e altri componenti sono in costruzione presso varie aziende in Europa, e anche questi lavori procedono molto bene. L’Elt dell’Eso avrà un pionieristico design ottico a cinque specchi, che include un gigantesco specchio principale (M1) composto da 798 segmenti esagonali. È stato già prodotto più del 70 per cento delle forme grezze degli specchi e dei supporti per questi segmenti, mentre M2 e M3 sono stati fusi e ora sono in fase di lucidatura. I progressi su M4, uno specchio adattivo e flessibile che regolerà la propria forma mille volte al secondo per correggere le distorsioni causate dalla turbolenza dell’aria, sono particolarmente impressionanti: tutti e sei i sottili petali sono completati e vengono ora integrati nell’unità strutturale. Inoltre, tutte e sei le sorgenti laser, altro componente chiave del sistema di ottica adattiva dell’Elt, sono state prodotte e consegnate all’Eso per le verifiche.

Anche tutti gli altri sistemi necessari per completare l’Elt, tra cui il sistema di controllo e le attrezzature necessarie per assemblare e mettere in servizio il telescopio, stanno procedendo bene nello sviluppo o nella produzione. Inoltre, tutti e quattro i primi strumenti scientifici di cui sarà dotato l’Elt sono nella fase finale di progettazione e per alcuni sta per iniziare la fase di produzione. Infine, la maggior parte dell’infrastruttura di supporto per l’Elt si trova ora presso o vicino al Cerro Armazones. Per esempio, l’edificio tecnico che, tra l’altro, sarà utilizzato per lo stoccaggio e il rivestimento di diversi specchi di Elt è completamente costruito e attrezzato, mentre lo scorso anno è entrato in funzione un impianto fotovoltaico che fornisce energia rinnovabile al sito.

Questa immagine, scattata alla fine di giugno 2023, mostra l’immagine presa da una webcam del cantiere dell’Elt (Extremely Large Telescope) dell’Eso a Cerro Armazones, nel deserto cileno di Atacama, ove ingegneri e operai edili stanno attualmente assemblando la struttura della cupola del telescopioa un ritmo vertiginoso. Lo sfondo stellato è dominato dal nucleo della Via Lattea, la nostra galassia, e dalla Grande e Piccola Nube di Magellano, due galassie nane che orbitano intorno alla nostra. Crediti: Eso

La costruzione dell’Elt dell’Eso è iniziata nove anni fa con una cerimonia “esplosiva”: la cima del Cerro Armazones è stata appiattita nel 2014 per fare spazio al gigantesco telescopio.

Si prevede però che il completamento del restante 50 per cento del progetto sarà notevolmente più rapido rispetto alla costruzione della prima metà dell’Elt, che comprendeva il lungo e meticoloso processo di finalizzazione del progetto della stragrande maggioranza dei componenti da produrre. Inoltre, alcuni degli elementi, come i segmenti dello specchio e i relativi componenti di supporto e sensori, hanno richiesto una prototipazione dettagliata e verifiche significative prima di essere prodotti in serie. Per di più, la costruzione è stata influenzata dalla pandemia di Covid-19, con la chiusura del sito per diversi mesi e ritardi nella produzione di molti dei componenti del telescopio. I processi di produzione sono ora completamente ripresi e resi più efficienti, perciò si prevede che la restante metà dell’Elt richiederà solo cinque anni. Tuttavia, costruire un telescopio così grande e complesso come l’Elt non è esente da rischi finché non è completo e funzionante.

«L’Elt è il più grande della prossima generazione di telescopi terrestri ottici e nel vicino infrarosso e il più avanzato nella costruzione», dice il direttore generale dell’Eso, Xavier Barcons. «Raggiungere il 50 per cento di completamento non è un’impresa da poco, date le sfide inerenti a progetti grandi e complessi, ed è stato possibile solo grazie all’impegno di tutti quanti all’Eso, al supporto continuo degli stati membri dell’Eso e all’impegno dei nostri partner industriali e dei consorzi dedicati agli strumenti. Sono veramente orgoglioso che l’Elt abbia raggiunto questo traguardo».

Il piano è di iniziare le osservazioni scientifiche nel 2028. l’Elt dell’ESso affronterà questioni astronomiche del calibro di: siamo soli nell’universo? Le leggi della fisica sono universali? Come si sono formate le prime stelle e galassie? Cambierà radicalmente ciò che sappiamo del nostro universo e ci farà riflettere anche sul posto che occupiamo nel cosmo.

Fonte: comunicato stampa Eso

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