Se vi piace l’astronomia, e se vi piace sentirne parlare in spiaggia sotto al sole, o correndo al tramonto, o meglio ancora di notte stesi su un prato sotto le stelle, questa prima settimana di luglio ha per voi due ghiotte opportunità: due nuovi podcast che parlano della scienza dell’universo e delle tecnologie per studiarlo, entrambi in collaborazione con i ricercatori dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica.
A partire da oggi, venerdì 7 luglio, verranno pubblicati su Spotify i nove episodi della seconda stagione di Lo stato del futuro, una serie che promette agli ascoltatori “Un’indagine approfondita sul futuro dell’universo e della nostra civiltà”. Realizzata nell’ambito del progetto 3Orizzonti con il patrocinio dell’Inaf e la collaborazione di Sandro Bardelli, astronomo all’Inaf di Bologna nonché divulgatore scientifico esperto di cosmologia osservativa ed evoluzione delle galassie, questa seconda stagione racconta quali scoperte e avvenimenti futuri possiamo aspettarci nel campo della ricerca astronomica e spaziale.
«Il progetto generale si chiama Lo stato del futuro, per cui racconteremo – insieme a Stefano De Felici e Federico Mazza – i misteri del cosmo che sono attualmente irrisolti», dice Bardelli a Media Inaf. «Mi sto riferendo alla materia oscura e all’energia oscura, che potrebbero essere spiragli aperti verso una nuova comprensione del nostro universo. Parleremo della possibile esistenza di vita su altri pianeti e alle problematiche legate alla comunicazione con civiltà aliene. Inoltre fotograferemo il futuro prossimo, segnato dall’ingresso dei privati nella corsa allo spazio e ai corpi celesti, visti come risorse da sfruttare».
«Fare scienza e fare arte», continua Bardelli a proposito delle due anime del progetto, «sono ambedue dei processi creativi, che seguono naturalmente regole diverse, ma accomunati dalla voglia di esplorare la nostra esistenza, anche forse per trovarne un senso. La cosa che trovo esaltante nelle due discipline è l’uso dell’immaginazione che porta ad astrarsi dallo spazio e dal tempo, immaginando luoghi remoti e tempi passati o futuri, affrancandosi dal guscio del nostro corpo».
Tornando con i piedi per terra – e in particolare in terra di pianura, quella “bassa” di confine che ancora è Emilia ma già è Romagna –, per gli appassionati di tecnologia, e per chiunque sia curioso di sapere come funzionano quegli straordinari ricevitori per l’ascolto dell’universo che sono le antenne per la radioastronomia, è in rete da lunedì scorso su Spreaker il primo episodio di I radiotelescopi di Medicina. Nato dalla collaborazione dell’Istituto di radioastronomia dell’Inaf con Handmedia e il comune di Medicina, in provincia di Bologna, è un podcast di cinque episodi dedicati alla Stazione radioastronomica di Medicina.
«L’idea è di far conoscere la Stazione radioastronomica mostrandone aspetti poco noti al pubblico», dice Simona Righini, tecnologa all’Inaf di Bologna e ospite, insieme a Jader Monari, del primo episodio, «sottolineando in particolare il rapporto che questa struttura ha con il territorio».
Tra le finalità esplicite del podcast c’è anche il job advertisement: farsi conoscere sul territorio e pubblicizzare l’offerta di posti di lavoro per profili tecnici e tecnologici, soprattutto – ma non solo – relativamente ai nuovi bandi Pnrr. Dall’informatica all’impiantistica, dall’elettronica alle fibre ottiche, nel corso dei cinque episodi verrà dunque raccontata dai protagonisti la vita quotidiana di chi lavora alla Stazione radioastronomica, verrà illustrato in dettaglio come funzionano le antenne e verranno presentati i progetti presenti e futuri nei quali il personale è coinvolto.
Per ascoltare i due podcast:
- Lo stato del futuro, dal 7 luglio su Spotify
- I radiotelescopi di Medicina, dal 3 luglio su Spreaker