LA CAMERA OTTICA VERRÀ USATA PER GUIDARE LA SONDA AUTONOMAMENTE

L’occhio di Draco punta Didymos

Sono giunte a terra nei giorni scorsi le prime immagini dell'asteroide Didymos scattate direttamente dalle camera a bordo di Dart. La sonda si sta avvicinando al sistema binario di asteroidi Didymos e Dimorphos allo scopo di impattare sul secondo asteroide per dimostrare l’efficacia nel deviare asteroidi dalla loro potenziale traiettoria di collisione con la Terra

     12/09/2022

Immagine creata dalla sovrapposizione di 243 riprese della camera Draco a bordo di Dart. È la prima immagine ottenuta dalla sonda dell’asteroide Didymos. Crediti: Nasa Jpl

La sonda della Nasa Dart (Double Asteroid Redirection Test) ha recentemente ottenuto le prime immagini di Didymos catturate dalla camera ottica Didymos Reconnaissance and Asteroid Camera for Optical navigation (Draco) installata a bordo. Gli scienziati hanno ottenuto un’immagine dell’asteroide sovrapponendo 243 riprese della camera Draco. Dart infatti è in dirittura d’arrivo insieme al cubesat italiano LiciaCube verso il sistema binario composto dall’asteroide Didymos e dal più piccolo Dimorphos orbitante attorno al primo, classificati come Near-Earth Object (Neo), ovvero oggetti che arrivano a meno di 1,3 unità astronomiche dal Sole durante la loro orbita. Proprio quest’ultimo è l’obiettivo della sonda Dart che andrà ad impattare sull’asteroide il prossimo 26 settembre ad una velocità di quasi ventiquattromila chilometri all’ora. Scopo dell’esperimento è riuscire a modificare l’orbita di Dimorphos e dimostrare così l’efficacia nel deviare asteoroidi potenzialmente pericolosi che potrebbero in futuro impattare sulla Terra. Dimorphos è un bersaglio che non minaccia il nostro pianeta, ma è stato selezionato dalla Nasa come target per capire gli effetti di un impatto cinetico di una sonda artificiale (l’asteroide ha un diametro di 170 metri e una massa di circa 5 milioni di tonnellate).

Infografica Esa che censisce i diversi tipi di asteroidi Near-Earth Object in base al diametro. Per ogni range di diametro è mostrato anche il numero degli oggetti scoperti e una stima della popolazione reale. Crediti: Esa

«Questo primo set di immagini è usato per testare gli strumenti e le tecniche di imaging di Draco», dice Elena Adams, ingegnere della missione al Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (Apl) in Maryland. «La qualità delle immagini è simile a quella che si può ottenere dai telescopi sulla Terra, ma è importante dimostrare che la strumentazione funziona correttamente e che può puntare l’obiettivo e fare le corrette regolazioni prima che si inizi a usare le immagini per guidare la sonda autonomamente verso l’asteroide». Infatti Dart tramite la camera Draco sarà guidato verso l’asteroide in maniera autonoma senza l’intervento umano da remoto. Si tratta di un sistema di guida sviluppato dagli ingegneri dell’Apl e che permetterà a Dart di autoguidarsi verso l’asteroide nelle ultime ore prima dell’impatto. Le riprese di Draco serviranno come riferimento per modificare la traiettoria di Dart attraverso l’intervento del team di scienziati dell’Apl da remoto, riducendo il margine di errore nell’approccio verso Dimorphos. Nelle ultime ore prima dell’impatto la posizione di Dimorphos sarà conosciuta così con un errore di al massimo due chilometri. In questa fase la sonda attiverà il suo sistema di guida automatico SmartNav (Small Body Maneuvering Autonomous Real-Time Navigation) e attraverso le riprese e le immagine catturate durante l’avvicinamento l’algoritmo di SmartNav modificherà la sua traiettoria fino al momento della collisione. Questo sistema di navigazione infatti permette a Dart di ricalcolare il suo approccio verso Dimorphos in tempo reale senza l’intervento degli ingegneri dalla Terra. Infatti alla distanza in cui si troverà Dart dal nostro pianeta, ogni segnale richiederebbe circa 18 minuti per essere trasmesso e ricevuto, rendendo impossibile ogni navigazione da remoto.