IMMAGINE PRODOTTA CON I DATI DEL VERY LARGE ARRAY

L’evoluzione della nube molecolare W49A

Una nuova immagine composita in banda radio e nell’infrarosso della nube molecolare W49A, rilevata con i radiotelescopi del Vla, mostra la presenza di una nursery stellare e di altri oggetti altamente energetici. Lo studio è stato guidato da un team dell’Agnes Scott College e pubblicato su The Astronomical Journal

     05/05/2021

Immagine composita in banda radio e nell’infrarosso della nuvola molecolare W49A. Crediti: DePree, et al; Sophia Dagnello, Nrao/Aui/Nsf; Spitzer/Nasa

W49A è una gigantesca nube molecolare, a 36mila anni luce dalla Terra, nella quale si stanno formando nuove stelle. È stata studiata per molti decenni e le nuove immagini, prodotte da un team di astronomi guidato da Christopher De Pree dell’Agnes Scott College, rivelano alcuni importanti cambiamenti nella sua regione centrale. Per compiere le osservazioni è stato utilizzato il Karl G. Jansky Very Large Array (Vla) della National Science Foundation (Nsf), già utilizzato per una precedente serie di osservazioni di W49A effettuate tra il 1994 e il 1995.

Dal confronto tra le vecchie immagini di Vla con le nuove, alcune regioni mostrano significativi cambiamenti che stanno a indicare la presenza di una nuova nursery stellare. L’immagine composita in banda radio e nell’infrarosso, infatti, rivela la formazione di nuove stelle attraverso la morfologia e il movimento di nubi giganti, dove l’idrogeno gassoso è ionizzato dall’intensa radiazione ultravioletta delle giovani stelle.

Ma non è tutto. La nuova attività rilevata include anche la presenza di un getto in rapido movimento, di moti turbolenti altamente supersonici e di una zona in cui è stata registrata un’inattesa riduzione della luminosità radio.

Immagine radio di Vla ad alta risoluzione con i primi piani delle singole regioni in cui l’idrogeno gassoso viene ionizzato da intense radiazioni ultraviolette provenienti da giovani stelle. Crediti: DePree, et al; Sophia Dagnello, Nrao/ Aui/ Nsf

I risultati sono stati pubblicati su The Astronomical Journal, ma i ricercatori hanno in programma di continuare a osservare regolarmente queste regioni e tenere traccia dei cambiamenti. In questo modo sperano di poter rivelare nuovi dettagli sui complessi processi di formazione stellare e sulle interazioni dei deflussi delle stelle giovani.

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