#IOPROGRAMMOACASA, PER TENERE LA MENTE ATTIVA

Piccole sfide a colpi di bit per giovani ninja

In questo periodo in cui si è costretti in casa, mentor e ricercatori Inaf si sono uniti per proporre una sfida a suon di codice, che terrà occupati i partecipanti per ben tre settimane. A partire da oggi e fino al 5 aprile, ogni mattina alle 10, sul sito del Coder Dojo di Ozzano dell’Emilia verrà proposta un’attività da affrontare con Scratch. I partecipanti avranno tempo tutta la giornata per creare il programma che risponde ai requisiti e caricarlo sulla piattaforma online di Scratch

     17/03/2020

Copertina dell’iniziativa #ioprogrammoacasa, promossa da CoderDojo Ozzano dell’Emilia in collaborazione con Inaf Oas Bologna

Costretti in casa da un nemico invisibile, immaginiamo i bambini barcamenarsi tra i compiti assegnati dalle maestre, svariate console, la tv e, si spera, qualche buon libro. La luce in fondo al tunnel ancora non si vede e a noi, abituati a vederli in classe, non resta che provare a intrattenerli, a distanza, con attività tanto istruttive quanto ludiche, per non rischiare di perderli.

Tra le varie attività che Inaf sta proponendo per intrattenere i più e i meno piccoli, da oggi ce né un’altra, promossa dal Coder Dojo di Ozzano dell’Emilia (un paese in provincia di Bologna), che vede la collaborazione storica, tra i mentor, dell’Inaf Oas Bologna.

L’iniziativa si chiama #ioprogrammoacasa, riprendendo l’hashtag #iorestoacasa.

Da oggi e per tre settimane i mentor del CoderDojo (e i ricercatori dell’Inaf) terranno compagnia a tutti coloro che vorranno partecipare, con piccole sfide a base di Scratch, un ambiente di programmazione visuale – sviluppato da un gruppo di ricerca del Multimedia Lab del Mit di Boston – particolarmente indicato per l’insegnamento del coding nella fascia d’età della scuola primaria e secondaria di primo grado.

Per 21 giorni, ogni mattina alle 10, sul sito del Coder Dojo di Ozzano dell’Emilia (e nella rispettiva pagina facebook) verrà svelata la sfida del giorno. I partecipanti avranno tempo tutta la giornata per creare il programma che risponde ai requisiti della sfida e caricarlo sulla piattaforma online di Scratch, al Mit.

Qualcuno riuscirà a completarle tutte? Quali saranno le soluzione più creative? Le più strane? Le più divertenti? Tutti i progetti che verranno condivisi saranno controllati dai mentor e commentati. Chiunque potrà vederli, riutilizzarli (remixarli, nel gergo di Scratch), prendere spunto dalla comunità e imparare guardando il codice degli altri partecipanti.

L’idea è nata prendendo spunto da un’iniziativa simile che è stata realizzata, due anni fa, dall’Università di Harvard: “Getting unstuck with Scratch”. Iniziativa che è stata giudicata, dai ricercatori Inaf, molto interessante e utile, sia per chi partecipa che per chi fa ricerca nella didattica con metodi innovativi.

Sebbene Scratch sia particolarmente indicato per bambini e ragazzi, la proposta è aperta a tutti: ninja (i coder fra i 6 e i 14 anni), genitori, appassionati, docenti, semplici curiosi. Questo perché tutti, programmando, possono divertirsi, imparando e sviluppando quello che si chiama pensiero computazionale.

Sarà un modo alternativo per stare insieme, intrattenendo i partecipanti e stimolandoli costruttivamente affinché facciano propri i principi base della programmazione.

Alla fine, a chi sarà riuscito ad avere la costanza e la determinazione di partecipare a tutte le sfide, verrà riconosciuto un piccolo premio. Nulla in confronto alla consapevolezza di aver imparato a programmare, ma qualcosa che gli rimarrà nel cuore, a testimonianza di questo momento storico così particolare.

E come dicono i mentor di tutti i CoderDojo del mondo, be cool! … anche se, da casa.