POTREBBE DIVENTARE IL PRIMO DARK SKY PARK ITALIANO

Asiago, un milione di euro per riaccendere le stelle

Selezionato nell’ambito del programma di finanziamento europeo Interreg Italia-Austria, il progetto di astroturismo “SkyScape”, dedicato alla sensibilizzazione sul problema dell’inquinamento luminoso, si è aggiudicato 976mila euro. All’iniziativa, che avrà una durata di due anni, partecipa anche l’Inaf di Padova

     10/12/2019

La cupola del telescopio Galileo dell’Osservatorio di Asiago. Crediti: Sergio Kelly Dalleave

Attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema del risparmio energetico. Riduzione dell’inquinamento luminoso. Con l’obiettivo di avvicinarsi alla definizione di “Dark Sky Park” dell’Ida, l’International Dark Sky Association. Questi alcuni fra i punti in programma del progetto Skyscape – Astronomical tourism: the beauty of the sky as a resource for territories, con il quale il Comune di Asiago – insieme a numerosi altri partner, fra i quali l’Inaf di Padova e il Dipartimento fisica e astronomia dell’Università di Padova – è riuscito ad aggiudicarsi ben 976mila euro del programma di finanziamento europeo Interreg Italia-Austria.

Presentato oggi in conferenza stampa ad Asiago, il progetto Skyscape è arrivato quarto nella graduatoria finale, e verrà quindi completamente finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e da fondi nazionali. Un grande risultato per il comune dell’Altopiano, considerando che erano stati presentati in tutto 76 progetti, alcuni dei quali sostenuti da comuni e città molto più grandi, nonché da province, regioni e altre realtà territoriali.

Il progetto, che inizierà nei prossimi mesi e avrà una durata di due anni, prevede una serie di attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, in collaborazione con enti territoriali e operatori, sul tema del risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento luminoso e la condivisione tra partner di misure di salvaguardia degli ecosistemi, tutela ambientale ed uso efficiente e sostenibile delle ricchezze naturali e culturali.

La Via Lattea sul cielo di Asiago immortalata da una All Sky camera. Crediti: Inaf Padova

«Fra le attività previste, oltre a corsi, convegni e incontri con il pubblico», dice Lina Tomasella dell’Inaf di Padova, «è compresa la realizzazione di piazzole attrezzate per l’osservazione del cielo con telescopi amatoriali, in prossimità di rifugi e malghe montane. Sono in programma anche azioni per abbattere l’inquinamento luminoso prodotto dagli impianti pubblici. La finalità è quella di rendere l’altopiano un posto più buio, così da avere una migliore visione del cielo notturno, a beneficio degli astronomi e soprattutto dei tanti turisti che ad Asiago possono ancora vedere la Via Lattea».

Verranno inoltre finanziati e organizzati eventi culturali e iniziative di marketing territoriale che permetteranno alla destinazione Altopiano e agli altri partner del progetto di presentarsi sul mercato mondiale come località ottimali per quanto riguarda l’osservazione e lo studio del cielo. In questo senso, il riconoscimento da parte della International Dark Sky Association, spiegano i promotori del progetto, significherebbe entrare a far parte di una cerchia ristretta di aree di grande pregio caratterizzate da un ambiente notturno di qualità eccezionale e con un elevato numero di notti stellate buie e non inquinate. Condividere questo processo tra paesi diversi faciliterebbe l’ottenimento del riconoscimento apportando un notevole valore culturale, mediatico e promozionale a livello nazionale e internazionale. In tutto il pianeta esistono infatti solo una settantina di Dark Sky Park. In Europa ve ne sono in Germania, Spagna, Ungheria, Olanda, Regno Unito, Danimarca e Croazia, ma al momento non ne esistono in Italia, anche se l’Alto Adige da qualche anno sta cercando di ottenere questo importante riconoscimento.

Guarda le riprese aeree dell’Osservatorio di Asiago realizzate da Nicola Lobbia: