L’INAUGURAZIONE AVVENNE IL 26 SETTEMBRE 1869

Festa ad Arcetri per i 150 anni dell’Osservatorio

Oggi, giovedì 26 settembre 2019, l’Osservatorio astrofisico di Arcetri, a Firenze, una delle sedici sedi dell’Istituto nazionale di astrofisica, celebra i suoi primi 150 anni di storia, di scienza e di sviluppo di strumentazione astronomica

     26/09/2019

Vista sull’Osservatorio astrofisico di Arcetri. Crediti: Renato Cerisola / Inaf

Oggi 26 settembre 2019 l’Osservatorio astrofisico di Arcetri, a Firenze, una delle sedici sedi dell’Istituto nazionale di astrofisica, celebra 150 anni di storia, di scienza, e di sviluppo di strumentazione astronomica. Numerosi invitati fra i quali  rappresentanti delle istituzioni scientifiche e politiche hanno raggiunto il colle di Arcetri per festeggiare la ricorrenza.

La prima inaugurazione dell’Osservatorio di Arcetri avvenne il 26 settembre 1869, in occasione dello spostamento ad Arcetri del più grande telescopio rifrattore disponibile in quegli anni in Italia, realizzato da Giovanni Battista Amici. Si trattava del passo definitivo per spostare l’osservatorio fiorentino dalla vecchia sede dentro le mura cittadine – la Specola di Via Romana – ad un luogo più consono alle esigenze astronomiche: la collina di Arcetri a Firenze, appunto, allora Capitale del Regno d’Italia. Giovanni Battista Donati, fondatore e primo direttore dell’Osservatorio, scelse la data del 26 settembre 1869 poiché in quei giorni si teneva a Firenze una delle riunioni annuali dell’Associazione geodetica internazionale per la misura del “grado europeo”, a cui parteciparono geodeti e astronomi di tutta Europa. Quale data migliore quindi, per inaugurare l’osservatorio fiorentino che, nelle intenzioni di Donati, avrebbe dovuto rivaleggiare con quelli delle grandi capitali straniere come Greenwich a Londra, Pulkovo a San Pietroburgo, Parigi o Washington? L’Osservatorio avrebbe dovuto fornire coordinate accurate delle stelle visibili dall’Europa del sud e migliorare le misure geodetiche, oltre che – ovviamente – per le ricerche astrofisiche di cui Donati fu uno dei precursori.

Quella del 26 settembre 1869 fu la prima, ma non l’unica inaugurazione dell’Osservatorio di Arcetri. L’edificio principale venne infatti completato, tre anni dopo la prima inaugurazione, nel 1872 e fu inaugurato il 27 ottobre dello stesso anno.

Come auspicato da Donati nel discorso inaugurale, durante i 150 anni di storia, l’Osservatorio ha contribuito efficacemente al progresso della scienza ed è adesso un istituto che detiene un ruolo primario nella ricerca astronomica internazionale.

Al centro, il presidente dell’Inaf Nichi D’Amico, seduti in prima fila a destra Dario Nardella (sindaco di Firenze), Sofia Randich (direttrice dell’Inaf di Arcetri) e Monica Barni (vicepresidente della Giunta regionale della Toscana). Crediti: Sperello di Serego Alighieri/Inaf Arcetri

A celebrare la ricorrenza si sono riuniti ad Arcetri numerosi invitati, tra cui il presidente dell’Inaf Nichi D’Amico, i direttori di alcune strutture Inaf, Teresa Caprio in rappresentanza del Consiglio scientifico dell’Inaf, l’On. Rosa Maria Di Giorgi, deputata e membro della VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione), il sindaco del Comune di Firenze Dario Nardella e il vicepresidente della Giunta regionale della Toscana Monica Barni.

Dopo i saluti istituzionali, gli ospiti hanno potuto assistere all’intervento teatrale tratto dal “Discorso inaugurale pronunciato da Giovan Battista Donati” a cura del Teatro del Mantice, interpretato da Marco Gargiulo con introduzione e commenti di Simone Bianchi, astronomo dell’Inaf-Osservatorio astrofisico di Arcetri, studioso della polvere interstellare nella nostra galassia e nelle galassie vicine e che, da circa un decennio, si interessa della storia dell’Osservatorio e degli astronomi che vi hanno lavorato nel corso degli anni.

«L’obiettivo è continuare a crescere e mantenere il livello di eccellenza raggiunto negli anni nei diversi campi dell’astrofisica, dall’astrobiologia alla cosmologia», ha detto Sofia Randich, direttrice dell’Osservatorio, aprendo i saluti istituzionali, «fino alla realizzazione di strumentazione astrofisica di avanguardia. Siamo qui a celebrare il passato con onore e orgoglio perché viviamo un presente dinamico e proiettato verso il futuro».

«L’astrofisica sta diventando sempre più strategica per la società e per il nostro futuro», ha sottolineato Nichi D’Amico. «Sono particolarmente contento che i 150 anni dell’Osservatorio di Arcetri coincidano con i primi venti dell’Istituto nazionale di astrofisica. E siamo pronti a guardare verso i prossimi 150».

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