CON LA SPETTROSCOPIA A CAMPO INTEGRALE

Migliaia di galassie nel catalogo Manga

È stata pubblicata dalla Sloan Digital Sky Survey la terza release del programma “Mapping Nearby Galaxies at Apache Observatory”: Manga, appunto. Tra i risultati resi disponibili ci sono mappe di galassie a noi vicine, nuovi tool per l’accesso e la visualizzazione dei dati e un’enorme “biblioteca stellare”

     30/01/2019

Una parte del set di dati di mappatura delle galassie del programma Manga Mapping Nearby Galaxies at Apache Observatory). Crediti: collaborazione Sdss / Manga

Il programma Manga (Mapping Nearby Galaxies at Apache Observatory) è la più recente survey del progetto Sloan Digital Sky Survey, effettuata utilizzando i due spettrografi Boss del telescopio da 2,5 metri dell’Osservatorio Apache Point in New Mexico.

L’obiettivo del programma è quello di mappare le galassie vicine per cercare di comprenderne la storia: dalla loro nascita e assemblaggio, passando per la fase di crescita – attraverso la formazione stellare – fino alla morte per esaurimento di questa formazione.

Un obiettivo sempre più vicino, grazie all’uscita della terza data release del programma. Un bottino davvero molto corposo, contenente gli spettri di migliaia di galassie: 4.621 per essere precisi. Una grande quantità di dati che hanno permesso di rilevare la struttura interna e la composizione delle numerose galassie osservate. Dati che si aggiungono ai precedenti (e dei quali abbiamo parlato, per alcune data release, anche su Media Inaf,  qui e qui), formando una banca dati enorme sulla nostra galassia e su scala extra-galattica.

«Questa data release segna per noi una tappa molto importante», dice l’astrofisico dell’Università della California – Santa Cruz Kevin Bundy, principal investigator del programma Manga. «È di gran lunga la più ampia survey di questo tipo e include sia i dati che gli strumenti analitici sviluppati dal progetto». L’obiettivo da raggiungere, dicono i ricercatori, è quello di arrivare a un campione rappresentativo di 10mila galassie vicine mappate. «Ormai siamo a metà strada», osserva Bundy, «lo raggiungeremo probabilmente entro il 2020».

Quando cita gli strumenti analitici sviluppati dal progetto, il ricercatore fa riferimento soprattutto alla nuova interfaccia software, chiamata Marvin. Interfaccia che, attraverso una vasta gamma di strumenti per la ricerca, l’accesso e la visualizzazione di informazioni su ogni galassia – incluse le mappe di caratteristiche chiave come la formazione stellare, il moto stellare, le linee di emissione e decine di altre proprietà importanti per gli astronomi – fornisce l’accesso a tutti i dati in maniera semplice.

Un’altra parte importante di questi dati, come anticipato prima, è costituita dalla mappatura di circa tremila stelle della nostra galassia. Un catalogo stellare con più di tremila spettri che, quando sarà completo, potrebbe arrivare a comprenderne fino a seimila. Spettri di singole stelle utili però ai ricercatori per tentare di ricostruire lo spettro di un’intera galassia – dal quale poter poi risalire alla combinazione unica dei tipi di stelle che compongono la galassia stessa.

Esempio di spettro estratto dal catalogo stellare Manga. Crediti: Manga/Sdss

«La libreria stellare Manga», sottolinea Bundy, «è il più grande catalogo stellare mai prodotto, fra quelli con spettri delle stelle ottenuti dagli stessi strumenti impiegati per ottenere gli spettri delle galassie. È dunque un tool molto potente per comprendere la natura delle popolazioni stellari in queste galassie».

I dati appena resi pubblici – descritti in un articolo in uscita su The Astrophysical Journal – Supplement Series – sono stati ottenuti utilizzando una tecnica chiamata spettroscopia a campo integrale (Isf, dall’inglese Integral Field Spectroscopy): una tecnica che fornisce una grande quantità di informazioni, misurando la quantità la luce emessa a differenti lunghezze d’onda, e che – a differenza di altre tecniche di spettroscopia, che consentono di acquisire un solo spettro per ogni galassia – permette di ottenere centinaia di spettri, coprendo così tutte le regioni della galassia osservata.

«La spettroscopia a campo integrale ci consente di dissezionare una galassia e studiarne la composizione,  il movimento delle stelle e quello dei gas al suo interno», spiega Bundy. «Gli astronomi già hanno impiegato la spettroscopia a campo integrale per singole galassie, ma questa è la prima volta in cui la impieghiamo per migliaia di galassie. I dati Manga, quindi, costituiscono un potente strumento statistico, che ci potrà aiutare a rispondere a numerose e importanti domande».