
Con tre giroscopi funzionanti, l’operatività del telescopio, fa sapere la Nasa, è ora completamente e perfettamente ristabilita. Certo, quelli di riserva – erano anch’essi tre – sono terminati, dunque d’ora in avanti si viaggia senza “ruota di scorta”, ma a un telescopio che doveva durare 15 anni e che sta invece producendo scienza straordinaria da 28 non si può proprio chiedere di più.
Il “nuovo” giroscopio – un dispositivo che mantiene fisso l’orientamento per effetto della legge di conservazione del momento angolare, grazie a una ruota che gira a 320 rotazioni al secondo – era stato azionato lo scorso 6 ottobre, dopo essere rimasto spento per sette anni e mezzo. Ma subito era emersa un’anomalia nei valori restituiti durante i movimenti del satellite. Dopo dieci giorni di consultazioni, gli ingegneri della Nasa hanno così deciso di tentare – appunto – la più classica delle manovre, quella alla quale prima o poi ricorre chiunque di noi quando lo smartphone o il computer fanno le bizze: spegnerlo e riaccenderlo.
L’intervento di reset, però, non è stato sufficiente. L’operazione risolutiva, compiuta il 18 ottobre, è stata quella di dare una sorta di “scrollata” al giroscopio, comandando a Hubble di eseguire una serie di manovre prima in un senso poi in quello opposto, e alternando nel frattempo la modalità di funzionamento fra quella a bassa e quella ad alta precisione.
Hubble is back!!! At 9:00 PM EDT last night the spacecraft was returned to normal science operations, and at 2:10 AM EDT today it completed its first science observations since October 5. For more details: https://t.co/lT2Wpycqw2 pic.twitter.com/RIcrSyJ2hF
— Hubble (@NASAHubble) October 27, 2018






