TEMPESTA DI SABBIA COME IN ”THE MARTIAN”

Opportunity isolato dal maltempo marziano

L’ultima volta che il rover Nasa è riuscito farsi vivo è stata domenica mattina: un segnale positivo, nonostante il peggioramento della tempesta di sabbia. E su Twitter parte l’hashtag #CallHomeOppy per seguire l’evolversi della situazione

     12/06/2018

Questa mappa globale di Marte mostra la tempesta di polvere crescente a partire dal 6 giugno 2018. La mappa è stata prodotta dalla fotocamera Mars Color Imager della navicella spaziale Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa. La tempesta è stata rilevata per la prima volta il 1° giugno e la sonda monitora la tempesta da allora. Il punto blu indica la posizione approssimativa di Opportunity. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Msss

A inizio mese le operazioni scientifiche del rover Opportunity della Nasa sono state temporaneamente sospese, a causa di una crescente tempesta di sabbia su Marte rilevata dal Mars Reconnaissance Orbiter lo scorso 1° giugno.

Non appena il team dell’orbiter ha visto quanto la tempesta fosse vicina alla posizione di Opportunity, ha comunicato al team del rover di iniziare a preparare un piano di emergenza per garantirne la sopravvivenza, risparmiando tutta l’energia possibile e riducendo anche le comunicazioni con la Terra.

Nel giro di pochi giorni, la tempesta si è gonfiata, arrivando l’8 giugno a coprire oltre 18 milioni di chilometri quadrati – un’area più grande del Nord America – e includendo l’attuale posizione di Opportunity, nella Perseverance Valley del cratere Endeavour. La polvere turbinante della tempesta ha aumentato l’opacità atmosferica (il velo di polvere che soffia intorno, che può oscurare la luce del Sole) nella valle, creando un giorno estremamente nebbioso. La luce è essenziale per il rover, che utilizza pannelli solari per generare energia e ricaricare le batterie che lo riscaldano e tengono attivo.

Gli ultimi aggiornamenti, mentre scriviamo, risalgono a ieri, lunedì 11 giugno, e indicano che gli ingegneri della Nasa hanno ricevuto una trasmissione da Opportunity domenica mattina, un segnale positivo nonostante il peggioramento della tempesta di sabbia. Il rover ha ancora abbastanza carica della batteria per comunicare con i controllori di terra, ma le operazioni scientifiche rimangono sospese.

Questa non è la prima volta che Opportunity resiste al maltempo: nel 2007, una tempesta molto più grande ha coperto il pianeta. Ciò portò a due settimane di minima attività, tra cui diversi giorni senza alcun contatto dal rover per risparmiare energia, in attesa che i cieli si schiarissero e nella speranza che Opportunity non divenisse troppo freddo, spegnendosi. Alla fine, la tempesta si placò e Opportunity resistette. Nell’immagine, time-lapse composto che mostra l’evoluzione del cielo attorno a Opportunity nel 2007. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Cornell

Una notte oscura e perpetua quella in cui si trova il rover. L’opacità atmosferica della tempesta è attualmente quasi doppia rispetto a quella registrata nella forte tempesta del 2007, cui Opportunity ha resistito.

L’ultima trasmissione di dati indica che la temperatura del rover è di circa -29 gradi. Questo grazie anche al fatto che le tempeste di polvere possono limitare gli sbalzi di temperatura estremi che si verificano sulla superficie di Marte. Infatti, la stessa polvere vorticosa che blocca la luce solare assorbe anche il calore, aumentando la temperatura ambientale circostante Opportunity. Il rover deve bilanciare i bassi livelli di carica nella sua batteria con temperature sotto lo zero. I suoi radiatori sono di vitale importanza per mantenerlo in vita, ma consumano anche più energia dalla batteria. Allo stesso modo, l’esecuzione di determinate azioni si basa sulla carica della batteria, ma possono espellere energia e aumentare la temperatura del rover. Insomma, il problema non è dissimile dall’accendere un’automobile in inverno, in modo che il freddo non ne comprometta la carica della batteria, ma in questo caso i comandi sono a distanza e le notti possono diventare molto più rigide che sulla Terra.

Tempeste di sabbia intense come questa non sorprendono, ma non sono frequenti. Possono spuntare improvvisamente e durare settimane, persino mesi. Durante l’estate australe, la luce solare riscalda le particelle di polvere, sollevandole più in alto nell’atmosfera e creando più vento. Quel vento cattura ancora più polvere, creando un ciclo di feedback che gli scienziati della Nasa stanno ancora cercando di capire.

Si ritiene che il freddo marziano abbia provocato la perdita di Spirit, il gemello di Opportunity nella missione Mars Exploration Rover, nel 2010. Nonostante ciò, entrambi i rover hanno ampiamente superato le aspettative, dimostrandosi più robusti del previsto. Furono progettati per durare 90 giorni ciascuno: Spirit durò oltre 6 anni, mentre Opportunity è nel suo 15esimo anno di attività: il team ha operato il rover oltre 50 volte più a lungo di quanto inizialmente programmato.

Il team di Opportunity ha richiesto ulteriori servizi di comunicazione al Deep Space Network della Nasa, un sistema globale di antenne che comunica con tutte le sonde spaziali dell’agenzia statunitense, per essere pronti a ricevere tutte le comunicazioni del rover e delle sonde orbitanti intorno al pianeta rosso che sorvolano l’area. Gli ingegneri monitoreranno attentamente lo stato del rover nella settimana a venire.

Per seguire l’evolversi della situazione su Twitter, si possono tenere d’occhio gli account Mars Exploration RoversJet Propulsion Laboratory e l’hashtag #CallHomeOppy.