LANCIATA LA NUOVA MISSIONE NASA

Tess al galoppo verso l’orbita

Il nuovo cacciatore di esopianeti Tess è stato lanciato con successo da Cape Canaveral con un razzo Falcon 9 della Space X. È la prima volta che una missione scientifica viene affidata a un lanciatore privato

     19/04/2018

Il lancio di Tess. Crediti: Nasa Television

Il nuovo satellite Nasa Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), con cui si prevede di trovare migliaia di nuovi pianeti extrasolari orbitanti attorno a stelle relativamente vicine, è decollato alle 00:51 ora italiana di oggi 19 aprile 2018 su un razzo SpaceX Falcon 9 dalla base militare di Cape Canaveral in Florida, negli Stati Uniti. Un’ora dopo, la sonda ha correttamente dispiegato la coppia di pannelli solari di cui è dotata.

Nel corso delle prossime settimane, Tess accenderà sei volte i propulsori per arrivare a percorrere una serie di orbite progressivamente allungate verso la Luna. Il nostro satellite le fornirà una spinta gravitazionale aggiuntiva in modo che Tess possa trasferirsi nella sua orbita scientifica finale, grazie alle quale passerà attorno alla Terra ogni 13.7 giorni. Il lavoro vero e proprio inizierà dopo una sessantina di giorni, impiegati a verificare che tutto sia ben funzionante.

La missione prevede una vita nominale di due anni (che sarà senza dubbio estesa), durante la quale la sonda fotograferà 26 “fette” di cielo, mediante quattro fotocamere grandangolari, coprendo alla complessivamente l’85 per cento del cielo.

Ogni volta che la sonda passerà vicino alla Terra, Tess scaricherà a Terra in poche ore tutte le immagini grezze attenute nelle due settimane precedenti.

La missione andrà alla ricerca di transiti, il fenomeno che accade quando un pianeta passa in fronte alla propria stella, causando un periodico e regolare affievolimento nella luminosità della stella.

Dalla “curva di luce” della stella si ottengono informazioni sulla presenza, sulle dimensioni e sul periodo orbitale del o dei pianeti eventualmente presenti. Con il metodo del transito è stato scoperto più del 78 per cento dei circa 3700 esopianeti finora confermati, in particolare grazie alla missione Nasa Kepler, ora in via di pensionamento definitivo.

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