IL PIANETA CHE SEMBRA UNA COMETA

Una forza oscura spinge Gliese 436b

L’anomalo pianeta Gliese 436b ha una coda che sembra una cometa e un’orbita eccentrica anziché circolare. Un nuovo studio su “Nature”, realizzato anche grazie al telescopio italiano Tng alle Canarie, ha ora stabilito che l’orbita è pure polare invece che equatoriale. La spiegazione, forse, in un invadente pianeta compagno che si nasconde nell’ombra

     18/12/2017

Rappresentazione artistica di GJ 436b con l’imponente strascico d’idrogeno che lo circonda e lo segue come una coda nella sua rapida rivoluzione attorno alla nana rossa. Crediti: Mark Garlick/University of Warwick

La storia di ogni pianeta è scritta nella sua orbita e l’esopianeta Gliese 436 b (o GJ 436b) deve avere frequentato in passato pessime compagnie. È quello che racconta una nuova ricerca a guida svizzera, appena pubblicata su Nature, che ha scoperto come Gliese 436b presenti un’orbita assolutamente speciale, mandando sottosopra la classica concezione del sistema planetario che condivide ordinatamente l’asse di rotazione con la propria stella madre.

Scoperto nel 2004, Gliese 436b ha già ripetutamente fatto parlare di sé, in particolare riguardo al fatto che ama travestirsi da cometa. Il pianeta, completando un’orbita attorno alla sua stella in circa due giorni e mezzo terrestri, si porta infatti appresso un lungo strascico d’atomi d’idrogeno, evaporati dall’intensa radiazione stellare.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno dimostrato che, oltre alla sua enorme nube di gas, Gliese 436b è caratterizzato da un’orbita “polare”: il pianeta passa quasi esattamente sopra i poli stellari, anziché girare disciplinatamente attorno al piano equatoriale.

L’inclinazione orbitale di questo pianeta nettuniano caldo, grande quattro volte la Terra, è un ulteriore rompicapo per gli astronomi che ne studiano le stranezze da un decennio. Come la forte eccentricità dell’orbita, che porta a variare notevolmente la distanza del pianeta dalla stella madre.

«Questo pianeta è sottoposto a enormi forze mareali, perché è incredibilmente vicino alla sua stella, appena il 3 per cento della distanza Terra-Sole», spiega Vincent Bourrier dell’Università di Ginevra, primo autore dello studio. «La stella è una nana rossa, di durata molto lunga, quindi le forze di marea che induce dovrebbero avere circolarizzato l’orbita del pianeta. Ma non è quello che osserviamo!».

Tutto quadra se invece si mette in conto, come fanno gli autori, l’esistenza di un ancora ignoto pianeta più massiccio e lontano che interagisce con Gliese 436b. Inoltre, questi stessi calcoli predicono che il pianeta non è necessariamente sempre stato così appiccicato alla sua stella, ma si potrebbe essere avvicinato – in una scala di tempi cosmici – solo recentemente.

Insomma, Gliese 436b non avrebbe sempre avuto l’aspetto da eccentrica vaporiera cosmica che vediamo oggi, ma sarebbe stato spintonato verso la stella dalla forza di gravità di un invadente compagno, al momento non ancora rilevato. Per Vincent Bourrier, la caccia continua: «Il nostro prossimo obiettivo è quello di identificare il misterioso pianeta che ha sconvolto questo sistema planetario».

Per saperne di più:

Guarda il servizio video del 2015 sulla “coda” di Gliese 436b: