DA MARTEDÌ 1 A VENERDÌ 4 NOVEMBRE

Australia-Italia, gemellaggio all’insegna di SKA

Al via la prima “Pietro Baracchi conference”, quattro giorni d’incontri a Perth fra scienziati italiani e australiani. Fra gli ospiti d’onore, la nipote di Baracchi, Gilda, produttrice cinematografica. Ne parliamo con Steven Tingay, dell’INAF, e Oscar Moze, addetto scientifico presso l’Ambasciata d’Italia in Australia

     31/10/2016
Ritratto di Pietro Baracchi. Fonte: CSIRO

Ritratto di Pietro Baracchi. Fonte: CSIRO

Avrà inizio fra poche ore, martedì primo novembre, a Perth, nell’Australia Occidentale, la prima “Pietro Baracchi Conference”: un convegno rivolto a ricercatori italiani e australiani e dedicato, in questa sua prima edizione, alla radioastronomia intesa come settore multidisciplinare – scienza, dunque, ma anche ingegneria e informatica – con particolare riguardo alle aree che giocano un ruolo chiave nell’era dello Square Kilometre Array (SKA).

«Lo scopo del convegno», spiega uno degli organizzatori dell’iniziativa, Steven Tingay, responsabile dell’Unità scientifica per la radioastronomia dell’Istituto nazionale di astrofisica, «è incentivare nuove collaborazioni tra ricercatori italiani e australiani nel progetto SKA. Entrambi i paesi sono membri fondatori del consorzio SKA, entrambi hanno alle spalle storie di rilievo nel campo della radioastronomia (e dell’astronomia in generale) ed entrambi contribuiscono a SKA in modo fondamentale. Il nostro obiettivo è quello di mettere i ricercatori in contatto fra loro così da individuare la combinazione ottimale di telescopi, persone e progetti scientifici. È lo stesso SKA a chiedercelo, in quanto facility di portata internazionale. Solo lavorando insieme potremo riuscire a sfruttare appieno le sue capacità».

Il convegno, che durerà fino a venerdì 4 novembre, vuole essere il primo di una serie di incontri da tenersi alternando fra l’Australia e l’Italia. Incontri intitolati, non a caso, a una figura emblematica del rapporto fra i due paesi come quella di Pietro Baracchi, scienziato italiano di fine Ottocento che trascorse praticamente l’intera vita lavorativa in Australia.

«Nato nel 1851 a Firenze, città dove si era laureato in ingegneria civile dopo studi di matematica e astronomia, nel 1876 Pietro Baracchi emigrò in Australia, dove comincio a lavorare come assistente presso l’osservatorio astronomico di Melbourne il 1° novembre 1876, dunque esattamente 140 anni fa», ricorda a Media INAF Oscar Moze, addetto scientifico presso l’Ambasciata d’Italia a Canberra, in Australia, fra gli sponsor dell’incontro. «Nel 1895 Baracchi ottenne la cittadinanza australiana, nello stesso anno divenne astronomo pro tempore dello stato di Victoria, e government astronomer nel 1900. Dieci anni più tardi, nel febbraio del 1910, il governo del Commonwealth d’Australia invitò Baracchi e altri quattro scienziati nella zona di Yass per individuare un sito adatto a ospitare un osservatorio astronomico. Nel maggio del 1911, Baracchi fondò un piccolo osservatorio in cima a Mount Stromlo, vicino a Canberra, sede oggi della prestigiosa Research School of Astronomy and Astrophysics della Australian National University. Morì a Melbourne nel 1926».

La locandina italiana del film asutraliano "Picnic a Hanging Rock", di Peter Weir, coprodotto da Gilda Baracchi, nipote di Pietro

La locandina italiana del film “Picnic a Hanging Rock”, di Peter Weir, al quale ha lavorato anche Gilda Baracchi, nipote di Pietro

«È dunque una figura che ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita dell’astronomia australiana tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento», conclude Moze, «ed è quanto mai appropriato che la prima conferenza italo-australiana sulla radioastronomia – uno fra i tanti incontri che contribuiamo a organizzare allo scopo di promuovere la cooperazione scientifica tra Italia e Australia – commemori il contributo dato da Baracchi all’astronomia australiana».

Un ruolo da protagonista della storia recente australiana, quella di Baracchi, che ha riguardato non soltanto Pietro ma più in generale la sua famiglia, figlio e nipote in particolare. «Il figlio Guido è stato una figura di primo piano nella vita politica australiana», osserva Tingay. «E la figlia di Guido, Gilda, è una produttrice cinematografica piuttosto nota. Ha lavorato a una pellicola australiana degli anni Settanta che ebbe grande successo, Picnic a Hanging Rock. Oggi è considerato un classico, ed è in assoluto uno fra i miei film preferiti. Mi pare che sia molto apprezzato anche in Italia, ho sentito parecchie persone che ne parlano. Gilda non ha mai incontrato suo nonno Pietro, e non parla italiano. Ma evidentemente condivide la vocazione al successo caratteristica della sua famiglia. E avremo l’onore d’averla con noi come ospite nel corso del convegno».