MARTEDÌ 26 LUGLIO A BOLOGNA

Con il laser fra le stelle

Appuntamenti al buio a base di poesia, letteratura, leggende mitologiche e, naturalmente, il cielo. Dress code: un plaid (o una stuoia) per sdraiarsi sull’erba e una torcia per non inciampare. Ne parlano a Media INAF Sandro Bardelli e Antonio De Blasi dell’Osservatorio astronomico di Bologna

     25/07/2016

laser-1024x682Nell’ambito della rassegna “Col favore del buio 2016“, Laser tra le stelle è tra le iniziative più coinvolgenti di questa estate astronomica tutta da scoprire. Una guida alla lettura delle costellazioni e alla scoperta delle bellezze del cielo, con particolare riferimento all’osservazione della volta celeste nelle diverse culture: araba, cinese e occidentale. Un viaggio che si ispira alle tecniche di insegnamento dei sacerdoti sumeri che mostravano agli allievi come riconoscere le diverse costellazioni. Un racconto dal sapore antico che si affida però a un modernissimo e tecnologico raggio laser in grado d’emettere un fascio di luce verde visibile per oltre 2 km.

Gli astronomi dell’Inaf di Bologna, in collaborazione con l’associazione di divulgazione Sofos, guidano il pubblico alla scoperta del firmamento (prossimo appuntamento in calendario, martedì 26 luglio), osservando le stelle doppie, le nebulose, le galassie, i pianeti, gli ammassi aperti e globulari. Se la sera lo consente, si potranno scorgere anche i satelliti artificiali in orbita attorno la Terra, o addirittura la Stazione spaziale internazionale.

Comodamente sdraiati con il naso all’insù basterà seguire la luce verde e lasciarsi cullare dal racconto e da musiche di sottofondo in un’atmosfera magica e suggestiva. Una visita guidata del cielo tra mitologia, poesie e letteratura. Gli astronomi parlano con i testi di Pascoli e Calvino, si misurano con letture dell’Iliade e dell’Odissea. E l’antico poeta greco Esiodo fa da maestro in queste serate proprio perché insegnava come riconoscere i periodi dell’anno grazie all’osservazione delle costellazioni.

Uno fra gli aspetti più curiosi di questa singolare iniziativa è senz’altro lo strumento utilizzato, quel raggio verde che si alza dal laser fino al cielo. Per saperne di più, Media INAF ha intervistato due de gli organizzatori degli eventi bolognesi, Sandro Bardelli e Antonio De Blasi dell’Osservatorio astronomico INAF di Bologna

Come funzionano queste serate con il laser?

«Il laser è uno strumento utilizzato come una gigantesca bacchetta, con una potenza di circa 1 watt (contro gli appena 10 milliwatt d’un normale puntatore da lavagna) e una lunghezza tra i 2 e i 3 km – dipende dall’atmosfera, se limpida o meno. È comunque un raggio molto esteso. Un computer e un programma specifico, in parte perfezionato dai tecnici dell’Osservatorio astronomico di Bologna, ci consente di utilizzare la bacchetta ottica seguendo il racconto dell’astronomo su una costellazione, creando un effetto suggestivo e affascinante».

È uno strumento molto costoso?

«È molto potente e permette a centinaia di persone contemporaneamente di osservare. Certamente è più costoso di altri strumenti per la divulgazione, ma è pur vero che abbiamo usato lo stesso programma che muove il telescopio di Loiano. Il costo comunque non supera i 20 mila euro».

Come fate a tenerlo fermo su una stella?

«È lo stesso programma che permette a un telescopio, quando punta una stella, di tenerla ferma nell’obiettivo. La novità è che siamo riusciti a implementare un laser potente che era stato usato per altri scopi su un programma e su una struttura tipica del telescopio. Unendo le due cose abbiamo ottenuto un laser che fa da puntatore astronomico».

Può essere pericoloso per gli occhi, o per gli aerei in transito?

«È pericoloso se si punta negli occhi, infatti non tutti possono utilizzare questo strumento. Abbiamo dunque adottato diverse precauzioni, sia a livello di software che di tipo meccanico, per impedire di scendere oltre una certa quota ed evitare di colpire involontariamente persone o case. Prima di montarlo e poterlo usare c’è un sopralluogo logistico. E tutti gli operatori del laser hanno un patentino per poterlo utilizzare in sicurezza».

Pare che stiate riscuotendo successo persino tra gli appassionati di astrologia… (vedi qui) Buon segno?

«Questa dell’astrologia non ci risulta, se non per l’aspetto dell’incontro tra varie culture. Gli antichi usavano le costellazioni come metodo per determinare i periodi dell’anno. Non a caso citiamo Esiodo, che indicava alcune costellazioni per sapere quando era il tempo di arare o di raccogliere il grano. Per esempio la stella Vindemiatrix, nella costellazione della Vergine, indicava ai romani che era arrivato il momento di vendemmiare. In senso lato parliamo dunque anche di “astrologia”, ma solo come metodo per riconoscere le costellazioni e di come queste scandivano le attività umane».

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