L’IPOTESI SU MNRAS

Giganti cosmici contro galassie nane

Uno studio recente riporta i risultati di una campagna osservativa condotta su oltre 20.000 galassie e mostra che del tasso di formazione stellare a seguito di una collisione dipende dalle dimensioni della galassia rispetto a quella con cui sta collidendo. L’articolo sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society

     13/07/2015

Quando due galassie di dimensioni diverse si scontrano, la galassia più grande impedisce a quella più piccola di generare nuove stelle, stando a quanto afferma uno studio condotto su più di 20.000 galassie interagenti. La ricerca, pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ha mostrato anche che quando a collidere sono due galassie di dimensioni simili, iniziano entrambe a produrre stelle ad un tasso molto più rapido.

L’astrofisico Luke Davies, della University of Western Australia, che fa parte dell’International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR), afferma che la nostra vicina di casa più grande, Andromeda, sta correndo in rotta di collisione con la Via Lattea a circa 400.000 chilometri all’ora. «Non c’è da preoccuparsi, per ora, le due galassie non si scontreranno per altri 4 miliardi anni circa», dice Davies. «Ma continuare a studiare queste collisioni cosmiche ci consente a capire meglio come crescono ed evolvono le galassie».

In passato gli astronomi ritenevano che lo scontro tra due galassie provocasse la messa in moto delle loro nubi di gas, innescando quindi la nascita di nuove stelle. Lo studio guidato da Davies e condotto sfruttando i dati della campagna osservativa Galaxy and Mass Assembly (GAMA), realizzata con il telescopio anglo-australiano posto nella regione del Nuovo Galles del Sud, mostra però che questo modello è troppo semplicistico.

Un'immagine ottenuta utilizzando galassie osservate dal telescopio spaziale Hubble per mostrare cosa succede quando galassie di dimensioni diverse si scontrano. Crediti: ICRAR

Un’immagine ottenuta utilizzando galassie osservate dal telescopio spaziale Hubble per mostrare cosa succede quando galassie di dimensioni diverse si scontrano. Crediti: ICRAR

I dati raccolti indicano che l’aumento del tasso di formazione stellare a seguito di una collisione, o la formazione stessa di nuove stelle, dipende dalle dimensioni della galassia rispetto a quella con cui sta collidendo.

«Quando due galassie di massa simile si scontrano, aumentano entrambe il proprio tasso di formazione stellare», spiega Davies. «Quando invece una delle due galassie supera significativamente l’altra in dimensioni, abbiamo trovato che il processo di formazione stellare cambia per entrambe, solo in modi diversi. La galassia più massiccia comincia a formare nuove stelle molto rapidamente, mentre la galassia più piccola improvvisamente fatica a formarne».

«Questo potrebbe essere dovuto al fatto della galassia più grande strappa via il gas della sua piccola compagna, lasciandola senza carburante per la formazione di nuove stelle, o perché impedisce alla galassia più piccola di ottenere il gas in più di cui ha bisogno».

Quindi cosa succederà tra quattro miliardi di anni alla Via Lattea e Andromeda? Davies afferma che queste due galassie sono come “serbatoi cosmici”, entrambe relativamente grandi e con masse simili. «Più si avvicineranno l’una all’altra, più cominceranno ad influenzare reciprocamente i propri processi di formazione stellare, e continueranno a farlo fino a quando si fonderanno diventando una nuova galassia, che alcuni già chiamano ‘Lattomeda‘».