SWITCH ON IN DUE SETTIMANE

#RestartLHC

A due anni dallo spegnimento per i lavori di manutenzione, il Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle più famoso al mondo, è pronto a ripartire: potenza raddoppiata da 6,5 a 13 Tera ElettronVolt e grandi attese per la fisica particellare

     12/03/2015
Dentro il Large Hadron Collider con le immagini dell’esperimento CMS. Crediti: 27 maggio 2012, CMS / LHC / CERN.

Dentro il Large Hadron Collider con le immagini dell’esperimento CMS. Crediti: 27 maggio 2012, CMS / LHC / CERN.

I lavori di manutenzione hanno portato via due anni ma al CERN, questo è sicuro, non sono stati con le mani in mano. E con il 2015 i fisici del Large Hadron Colllider puntano al mondiale costruttori. Sì perché, come in Formula Uno, sono tanti i meccanici qui a mettere le mani su quello che è passato alla storia come il più grande acceleratore di particelle mai costruito e che, restando in metafora, il campionato piloti lo ha già portato a casa nel 2012 grazie alla straordinaria scoperta del bosone di Higgs, riconosciuta anche dall’assegnazione del Nobel nel 2013.

Il circuito su cui si corre è lo stesso, ma i ricercatori degli esperimenti Atlas, Alice, Cms e Lhc2 sono pronti a spingersi oltre il limite: l’obiettivo è arrivare a una potenza di 13mila miliardi di ElettronVolt (TeV), il doppio della potenza raggiunta nella fase di lavoro conclusa due anni orsono. E chissà che la scuderia non porti a casa nuove e importanti risultati in ambito di materia oscura, supersimmetria ed extradimensioni. Finora non abbiamo una ‘fotografia’ del mondo di particelle popolato da sneutrini, selettroni, squark e fotini (i cugini di neutrini, elettroni, quark e fotoni previsti teoricamente nell’ambito della teoria delle stringhe), di cui sentiamo parlare dagli anni Settanta. Forse è la volta buona.

Intanto, a un centinaio di metri sotto terra, i 27 chilometri dell’anello di LHC sono già stati portati a meno 271 gradi, e alcuni settori sono già attivi con fasci di particelle a 6,5 TeV monitorati dagli esperimenti Alice e LhcB.

«Con la ripartenza di LHC migliorato nelle prestazioni si apre una nuova era per la fisica delle particelle. Dopo la scoperta del bosone di Higgs, ora non sappiamo che cosa ci attende: se le nuove scoperte sono dietro l’angolo oppure se le nostre ricerche si dovranno spingere molto oltre. Sicuramente sarà l’occasione di mettere alla prova molte delle nostre ipotesi: dalla materia oscura, alla supersimmetria, alle extradimensioni», commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. «La ripartenza del ‘nuovo’ LHC rappresenta una conquista della scienza e della tecnologia, in cui l’Italia ha un ruolo di primo piano, grazie all’eccellenza dei nostri ricercatori e delle nostre industrie».

Crediti: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Crediti: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Nell’attesa del switch on della macchina, previsto entro due settimane, un’idea di cosa sia la supersimmetria possiamo farcela grazie a Ryoji Ikeda, artista riconosciuto nel mondo della musica elettronica e dell’arte contemporanea, autore di Supersimmetry – ambiziosa installazione multimediale presentata al MoMa di New York, frutto delle interviste raccolte dallo stesso Ikeda al CERN in un mese di lavoro.