LO STUDIO SU NATURE

Eso-comete di due generi per Beta Pictoris

Un censimento di comete quello condotto da un gruppo di astronomi francesi avvalendosi dello strumento HARPS dell'ESO. Quasi 500 le comete scoperte in orbita intorno alla stella Beta Pictoris, appartenenti a due famiglie distinte di eso-comete

     22/10/2014

Artist’s impression of exocomets around Beta PictorisUn censimento di comete. E’ quello condotto da un gruppo di astronomi francesi avvalendosi dello strumento HARPS, installato all’Osservatorio dell’ESO a La Silla in Cile. Solo che il sistema osservato, la stella presa come oggetto di studio, non era il Sole, ma Beta Pictoris. Si tratta infatti del più completo censimento mai realizzato delle comete in orbita intorno a una stella diversa dal Sole.

Quasi 500 le comete scoperte in orbita intorno alla stella Beta Pictoris, appartenenti a due famiglie distinte di eso-comete: le esocomete più vecchie, che sono passate più di una volta vicino alla stella, e le eso-comete più giovani, che probabilmente derivano dalla rottura recente di uno o più oggetti più grandi. I risultati sono pubblicati sull’edizione di questa settimana della rivista Nature.

Beta Pictoris è una stella giovane a circa 63 anni luce dal Sole. Ha più o meno 20 milioni di anni ed è circondata da un enorme disco di materia, un sistema planetario giovane e molto attivo in cui gas e polvere sono prodotti dall’evaporazione delle comete e della collisione degli asteroidi.

Flavien Kiefer dell’Istituto di Astrofisica di Parigi, principale autore di questo studio, descrive lcosì a situazione: «Beta Pictoris è un oggetto molto interessante. Le osservazioni dettagliate delle sue eso-comete ci hanno fornito molte informazioni che aiutano a comprendere quali processi si svolgono in questo tipo di giovani sistemi planetari».

Per quasi 30 anni gli astronomi hanno visto piccoli cambiamenti nella luce di Beta Pictoris che si pensava fossero causati dal passaggio delle comete di fronte alla stella. Le comete sono corpi piccoli, di pochi chilometri di dimensione, ma contengono molto ghiaccio, che evapora quando si avvicinano alla stella, producendo gigantesche code di gas e polvere che assorbono parte della luce che le attraversa. La fioca luce delle eso-comete viene sommersa dalla luce della stella brillante e perciò esse non sono visibili direttamente da Terra.

L’analisi di alcune centinaia di eso-comete in un solo sistema eso-planetario è unica: ha svelato la presenza di due distinte famiglie di eso-comete: una famiglia di eso-comete vecchie, le cui orbite sono controllate da un pianeta massiccio (un pianeta gigante, Beta Pictoris b, è stato scoperto in orbita a circa un miliardo di chilometri dalla stella), e una seconda famiglia, probabilmente proveniente dalla rottura recente di un oggetto più grande. Diverse famiglie di comete sono presenti anche nel Sistema Solare.

Le esocomete della prima famiglia hanno orbite molto diverse e mostrano un’attivita debole con bassi tassi di produzione di gas e polvere. Ciò suggerisce che queste comete abbiano esaurito le loro riserve di ghiaccio durante i numerosi passaggi vicino a Beta Pictoris. Le eso-comete della seconda famiglia sono molto più attive e percorrono orbite quasi identiche. Ciò suggerisce che i membri della seconda famiglia abbiano tutti la la stessa origine: probabilmente la rottura di un oggetto più grande i cui frammenti sono in un’orbita che lambisce la stella Beta Pictoris.

Flavien Kiefer conclude: «Per la prima volta uno studio statistico ha determinato la fisica e le orbite di un grande numero di eso-comete. Questo lavoro offre una nuova visuale dei meccanismi all’opera nel Sistema Solare appena dopo la sua formazione 4,5 miliardi di anni fa».

Il comunicato dell’ESO in italiano