SU SCIENCE IL CASO DI GLIESE 581

Abitabile? Difficile a dirsi

Sono falsi i segnali che indicavano la presenza di due o forse tre pianeti orbitanti nella zona definita ‘abitabile’ intorno alla stella Gliese 581. Il commento di Giusi Micela direttrice dell'Osservatorio Astronomico di Palermo dell'INAF

     03/07/2014

Gliese581dSono falsi i segnali che indicavano la presenza di due o forse tre pianeti orbitanti nella zona definita ‘abitabile’ intorno alla stella Gliese 581.

Secondo uno studio, pubblicato su Science Express e condotto dalle università americane della Pennsylvania e di Austin nel Texas e coordinato da Paul Robertson, questi segnali sono stati confusi con il rumore di fondo prodotto dall’intensa attività magnetica della stessa stella.

“La nostra ricerca mette in evidenza come il rumore delle armoniche della rotazione della stella appartengono alla stessa gamma di quelle della sua zona abitabile. Questo aumenta il rischio di rilevazioni di pianeti inesistenti” ha detto Suvrath Mahadevan, uno degli autori dello studio.

Gliese 581 è una nana rossa con una massa di circa un terzo del Sole, che si trova nella costellazione della Bilancia distante 22 anni luce dal nostro Sistema Solare.

Precedenti osservazioni avevano indicato che intorno a lei ruotavano sei pianeti e che due o tre di essi fossero ad una distanza ottimale per avere acqua liquida sulla sua superficie. Pianeti rocciosi con acqua liquida sono le condizioni che, come successe sulla Terra, possono favorire il nascere di forme di vita.
Secondo Giusi Micela, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Palermo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), l’articolo mostra le difficoltà che si incontrano nel cercare questi pianeti. “Per ottenere dei risultati sempre più attendibili dobbiamo avere degli strumenti sempre più precisi e sofisticati e fare osservazioni più lunghe. Anche in Italia facciamo questo tipo di ricerche con il telescopio Galileo uno strumento simile a quello utilizzato dagli autori dello studio, che si trova in Cile. Di certo questo articolo ed i suoi risultati – conclude Micela – scateneranno, fra tutti i ricercatori, un acceso dibattito su come fare per migliorare le osservazioni”.