Immagine della ChemCam del rover della Nasa Curiosity, usata per immortalare il foro nella roccia Cumberland.
CREDIT: NASA / JPL-Caltech / MSSS
Il Rover della Nasa Curiosity si sta avvicinando a un punto di svolta della missione: il più impegnativo dal momento dell’atterraggio, avvenuto la scorsa estate, all’interno del cratere Gale.
Curiosity sta terminando le indagini in una zona, più piccola di un campo di calcio, dove ha lavorato per sei mesi, muovendosi di pochi metri (a volte centimetri) per volta. Nel mese di maggio, il rover ha perforato una seconda roccia per raccogliere del materiale campione e ha analizzato parte della polvere con i suoi strumenti nel corso di una settimana, circa un quarto del tempo che era stato necessario per la prima perforazione.
Ora il rover metterà la quarta (metaforicamente parlando) e si dirigerà verso una zona a 8 km di distanza, ai piedi del Monte Sharp. Nessuna perforazione aggiuntiva di roccia o scavo di terreno è prevista nella zona “Glenelg” dove il Rover è entrato lo scorso autunno come prima destinazione della missione dopo l’atterraggio. Per raggiungere Glenelg, il Rover ha guidato verso est per circa 500 metri dal sito di atterraggio. Per raggiungere la destinazione successiva, il Monte Sharp, Curiosity guiderà invece verso sud-ovest per molti mesi.
“Non sappiamo quando arriveremo al Monte Sharp“, ha detto Jim Erickson del Jet Propulsion Laboratory della NASA. “Questa è davvero una missione di esplorazione, e anche se il nostro obiettivo finale è il Monte Sharp, ciò non significa che non andremo ad indagare le interessanti caratteristiche che incontreremo lungo la strada.”
Le immagini del Monte Sharp scattate dall’orbita e le immagini scattate da Curiosity da una certa distanza hanno rivelato molti strati in cui gli scienziati prevedono di trovare prove di come l’antico ambiente marziano è cambiato e si è evoluto.
La missione comunque ha già raggiungo il suo obiettivo scientifico principale. Infatti l’analisi della polvere di roccia del primo target, la cosiddetta roccia “John Klein” ha dimostrato che un ambiente antico nel cratere Gale aveva le condizioni favorevoli per la vita microbica: vi erano gli ingredienti elementari essenziali, energia ed una pozza di acqua che non era né troppo acida né troppo salata.
Il team del Rover ha scelto una roccia simile, “Cumberland”, come secondo obiettivo di perforazione per fare un controllo incrociato.
Per la campagna di perforazione della roccia Cumberland, i passi fatti per la trivellazione di John Klein sono stati combinati in sequenza in un solo giorno di comandi. “Abbiamo utilizzato l’esperienza e le lezioni dalla nostra prima perforazione, per rendere la seconda molto più efficiente”, ha dichiarato Joe Melko del JPL. ”
Il team scientifico ha scelto tre obiettivi per brevi osservazioni prima che Curiosity lasci la zona di Glenelg: il confine tra aree rocciose e sabbiose, un affioramento a strati chiamato “Shaler” e uno butterato chiamato “Point Lake”.
Secondo Joy Crisp del JPL, “Shaler” potrebbe essere il letto di fiume, mentre “Point Lake” potrebbe essere tanto roccia vulcanica quanto sedimentaria. Uno sguardo più da vicino ci potrebbe dare una migliore comprensione di come l’ambiente di Marte è cambiato nel corso della storia”.