
L’effetto collaterale è che questo distorce molto l’immagine (in questo caso ripresa con la Wide Field Camera 3 nell’infrarosso) così da creare molte false immagini (spesso distorte) delle galassie che ne fanno parte, e solo l’occhio esperto di un astronomo può comprendere quali tra queste luci siano vere, cioè corrispondano esattamente all’oggetto osservato.
Ad esempio in alto a sinistra (poco sopra quella brillante galassia ellittica) è possibile vedere una galassia a spirale così deformata da apparire come un “marzianino” di un videogioco famoso alla fine degli ’70, Space Invaders. Ma non è altro che la stessa galassia che appare, assai più normale più o meno sulla stessa linea, verso il bordo sinistro della foto, questa volta a sinistra della galassia ellittica.
Anche se le immagini sono fortemente distorte il fenomeno della lente gravitazionale è uno strumento utilissimo per gli astronomi che si occupano dell’origine e dell’evoluzione dell’Universo: i cosmologi.
Un’altra caratteristica dell’immagine che vale la pena sottolineare, anche se non ha nulla a che fare con l’effetto lente gravitazione, è la galassia in alto a destra che sembra perdere del liquido viola: è il cosiddetto ram pressure stripping. Cioè le nubi di gas all’interno della galassia vengono strappate via e si infiammano quando la galassia passa attraverso una regione di denso gas intergalattico.






