IL COMPLEANNO DI SDO

Tre anni a tu per tu con il Sole

Il Solar Dynamics Observatory della NASA, lanciato nel febbraio 2010, è in orbita ormai da tre anni. Ha dato contributi fondamentali allo studio dei fenomeni solari, ma anche di pianeti e comete. Per festeggiarlo, la NASA propone una galleria delle sue miglio immagini, che mostrano eruzioni solari, il passaggio di Venere e di alcune comete radenti.

     13/02/2013
Credit: NASA/GSFC

Credit: NASA/GSFC

Compleanno importante per la missione della NASA Solar Dynamics Observatory (SDO), in orbita ormai da tre anni: l’11 febbraio del 2010 la NASA lanciava infatti su un razzo Atlas V questo osservatorio solare senza precedenti. SDO ha fornito preziosissimi dati  ad alta risoluzione di tutto il disco solare, con una frequenza di uno scatto al secondo.

La NASA ha da qualche giorno diffuso anche un video che mostra le immagini realizzate da SDO nel corso di questi anni, una straordinaria galleria di ritratti del Sole.

Quando il team scientifico ha pubblicato le prime immagini nel mese di aprile del 2010, i dati di SDO hanno di gran lunga superato le aspettative, offrendo una vista incredibilmente dettagliata del sole.

Immagini non sono solo belle e suggestive, naturalmente, ma soprattutto preziosissime per il lavoro degli scienziati. Quest’anno SDO spegne la sua terza candelina e il team a capo della missione si è già posto nuovi obiettivi, aprendo nuovi scenari nell’ambito scientifico. Studiando le diverse lunghezze d’onda della luce solare, gli esperti possono monitorare i movimenti e le evoluzioni del materiale solare e capire, quindi, cosa provoca queste esplosioni gigantesche, che, in alcuni casi, possono interferire con i sistemi di telecomunicazione nello spazio e sulla Terra.sdo-three-year-celebration-13-130212

Nel corso dell’ultimo anno gli scienziati hanno speso molto del loro tempo studiando attentamente i dati da osservazioni di comete. Le comete che viaggiano vicino al Sole, note come comete radenti, sono studiate da tempo, ma con grandi difficoltà perché la loro vista è oscurata dalla luce del Sole. SDO, invece, è stato in grado di catturare in grande dettaglio le immagini di due comete in attraversamento vicino la superficie solare.

Nel dicembre del 2011 SDO ha anche fotografato la cometa Lovejoy mentre attraversava con la sua coda la corona solare. Le code delle comete si muovono in risposta al campo magnetico altrimenti invisibile del Sole, e in questo modo fanno anche da traccianti del complesso campo magnetico più in alto nella corona.

Credit: NASA/SDO/HMIIn

SDO non ha solo spiato le comete radenti ma anche Venere in transito attorno al Sole. Questa immagine è stata scattata proprio mentre Venere lasciava il disco solare alle ore 12:15 EDT (6:15 ora locale) dello scorso 6 giugno. Questo accadrà di nuovo solo fra 100 anni. Durante il transito di Venere SDO ha aiutato gli astronomi a studiare questo evento raro. Nel momento in cui il pianeta si è avvicinato al Sole, la luce solare è stata rifratta dall’atmosfera venusiana, creando un alone  attorno al pianeta. Questo fenomeno è noto come “aureola”.

Grazie a SDO e all’ausilio dell’HMI (Helioseismic and Magnetic Imager) gli astronomi hanno studiato la variabilità solare e le varie componenti dell’attività magnetica solare, creando una mappa dei campi magnetici sul Sole. Le eruzioni solari sono causate proprio dalla modificazione e riallineamento dei campi magnetici. Le immagini di HMI sono affettuosamente chiamate “ricci” dai tecnici della NASA, perché i  pennacchi che fuoriescono dalla superficie solare ricordano il profilo di questi simpatici animali.

 Credit: NASA/SDO/HMI

Credit: NASA/SDO/HMI

 

httpvh://youtu.be/dVCe5elYvu0

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