
“Le prove delle olimpiadi internazionali sono complesse,” racconta Nicola Plutino, che è alla sua seconda esperienza internazionale e che, nel 2010, in Crimea, aveva vestito i colori azzurri nella categoria junior. “Grazie allo stage di Stilo, in luglio, ci siamo allenati molto bene. Non so se vinceremo medaglie, ma certamente abbiamo imparato un sacco di cose. E comunque vedere un paese nuovo e interessante come la Corea del Sud vale bene la pena di faticare per tre giorni su rompicapi astronomici.”
Dopo un paio di giorni passati ad acclimatarsi e a conoscersi, i ragazzi dei 23 paesi rappresentati si cimenteranno con la Prova teorica il 18 ottobre, dalle 8:30 alle 13:30. Il giorno dopo sarà la volta della prova osservativa al telescopio, dalle 19:00 alle 01:00, e infine – dopo un giorno di pausa – toccherà alla prova pratica. Il tutto arricchito da nuove conoscenze ed escursioni: Gwangju significa “provincia della Luce”, e oltre a un grande patrimonio storico è conosciuta per essere un grande centro culturale della Corea del Sud con 11 università per appena un milione e mezzo di abitanti.
E mentre la Squadra Italiana si prepara alla volta di Gwangju, si è aperta la XIII Edizione delle Olimpiadi italiane di astronomia, a cui possono partecipare tutti gli studenti delle scuole italiane nati negli anni 1998 e 1999 (categoria junior) e negli anni 1996 e 1997 (categoria senior), senza distinzione di nazionalità e cittadinanza.
Le International Astronomy Olympiad di Gwangju
Le Olimpiadi italiane di Astronomia
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Link al bando 2013 della XIII Edizione delle Olimpiadi italiane di astronomia e agli allegati: http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot6008_12






