SECONDA PARTE DELLA MISSIONE GRAIL

Di nuovo in azione le gemelle lunari

Si chiamano Ebb e Flow le sonde gemelle protagoniste della missione GRAIL della NASA, che tornano a inviare dati dall'orbita lunare per studiare la composizione interna del nostro satellite. La nuova fase di raccolta dati è partita lo scorso 31 agosto e avrà termine il 3 dicembre.

     03/09/2012

Si chiamano Ebb e Flow, cioè “alta marea” e “bassa marea”, e da venerdì scorso sono entrate in una nuova fase della loro missione. Sono le due sonde gemelle che compongono la missione Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL), lanciata dalla NASA per studiare la gravità lunare e, attraverso questa, la struttura interna del nostro satellite naturale.

Alle 18 e 30 circa, ora italiana, di venerdì 31 agosto lo strumento scientifico a bordo di ognuna delle due sonde, il Lunar Gravity Ranging System, è stato acceso, dando ufficialmente il via alla seconda fase di raccolta dati della missione. In quel momento le due sonde stavano orbitando a circa 30 kilometri di altezza dall’Oceano delle Tempeste. La prima parte della missione era andata dal 1 Marzo al 29 Maggio.

La missione, che durerà fino al prossimo 3 dicembre, permetterà agli studiosi di studiare anche le minime variazioni della gravità lunare e in questo modo di scrutare centimetro per centimetro la struttura e la composizione interna della Luna. Ogni  cratere, montagna e canale verrà preso in considerazione.

Maria Zuber, responsabile della missione GRAIL per il MIT di Cambridge, ha affermato entusiasta che la prima missione  di Ebb e Flow, nello scorso marzo, ha permesso di mappare il suolo lunare con grande precisione  e con immagini ad alta risoluzione. Le due sonde voleranno all’altitudine più bassa e sicura possibile. Durante la precedente missione le due gemelle gravitavano a circa 55 chilometri dalla superficie lunare, mentre in questa fase della missione la distanza è stata più che dimezzata, arrivando a circa 23 chilometri. La distanza tre le due sonde, invece, varia leggermente a seconda della maggiore o minore gravità esercitata dal satellite, in presenza o meno, quindi, di rilievi montuosi o crateri.

“Le gemelle” ha detto David Lehman, il project manager del GRAIL presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena (California), “hanno resistito bene all’eclissi lunare dello scorso 4 giugno”.

I dati raccolti dalle sonde della NASA vengono trasmessi dall’una all’altra e da entrambe alla sala di controllo tramite segnali radio. Tramite queste informazioni gli studiosi saranno in grado di realizzare la più accurata mappa della gravità lunare mai realizzata.

Per saperne di più: