L’ASTEROIDE 2011 AG5

Sorvegliato speciale

La NASA analizza l'orbita di un asteroide potenzialmente pericoloso, che ha una piccola probabilità di colpire la Terra il 5 febbraio 2040. Al 99 per cento non succederà. A meno che nel 2023...

     18/06/2012

Posizione attuale e orbita prevista di 2011 AG5 (JPL/CAltech)

Non dovrebbe darci problemi, ma nel dubbio lo terremo d’occhio. Si tratta dell’asteroide 2011 AG5, scoperto a gennaio dello scorso anno, di cui gli esperti della NASA hanno analizzato l’orbita. Concludendo che l’asteroide, 140 metri di diametro circa e attualmente a 2.6 Unità Astronomiche circa di distanza dalla Terra (oltre 392 milioni di kilometri), non ha più dell’1 per cento di impattare con la Terra nel 2040, quando la sua orbita lo porterà dalle parti del nostro pianeta.

Lo studio di questo asteroide fa parte dell’attività di monitoraggio dei Potentially Hazardous Asteroids (PHAs), che la NASA svolge attraverso il NEO Program Office al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. Fin dalla sua scoperta nel gennaio 2011, AG5 era stato tenuto sotto osservazione: le sue dimensioni lo collocano nella classe di asteroidi che, dovessero incrociare l’orbita terrestre, potrebbero causare un evento di proporzioni catastrofiche. Diversi osservatori lo hanno studiato per circa 9 mesi prima che si allontanasse troppo per essere osservato, e l’analisi dei dati così ottenuti è stata appena resa pubblica.

“Man mano che aggiungiamo nuovi dati sulla posizione di un asteroide, riusciamo a raffinare i nostri calcoli sull’orbita futura” spiega Don Yeomans, responsabile del NEO Program Office. “All’inizio i calcoli orbitali mantengono una forbice più grande, per tenere conto delle incertezze. Man mano che lo seguiamo lungo l’orbita la forbice si stringe, tipicamente riducendo il rischio un impatto”. Al momento infatti, la probabilità che AG5 “manchi” la Terra pare del 99 per cento. Ora però l’asteroide è in una pessima posizione per essere osservato: oltre l’orbita di Marte, e con il Sole tra noi e lui.

Nell’autunno 2013, ritornerà in una zona di cielo dove sarà più facile per i telescopi terrestri e spaziali osservarlo, dando modo di affinare l’analisi. Il vero momento critico sarà però nel 2023, quando passerà a circa 1,8 milioni di kilometri dalla Terra, e potrebbe attraversare una regione dello spazio che gli astronomi chiamano “keyhole” (buco della serratura). Qui l’attrazione gravitazionale della Terra potrebbe modificare la sua orbita, in teoria abbastanza da metterlo sulla rotta di un impatto con il nostro pianeta per il 5 febbraio 2040. Se non passerà per quel buco della serratura, sapremo con certezza che AG5 ci lascerà in pace.

“Per quello che capiamo ora della sua orbita, c’è solo una remota possibilità che quel passaggio avvenga” ha spiegato Yeomans.

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