
Nell’attesa, anche fra i professionisti del cielo – molti dei quali riuniti proprio oggi, per l’occasione, all’Observatoire de Paris – fervono i preparativi. Perché se lo spettacolo è irripetibile, almeno per le nostre generazioni, altrettanto lo è la possibilità offerta dal transito di Venere sul Sole per approfondire alcuni aspetti strettamente scientifici dell’astronomia. «Questo transito di Venere sarà l’ultimo nell’arco della nostra vita, e ci offrirà un’opportunità unica di osservare da vicino un pianeta simile alla Terra mentre passa davanti a una stella simile al Sole», spiega Thomas Widemann, fra gli organizzatori del workshop odierno all’Observatoire de Paris.
Due in particolare le opportunità che esso offrirà agli scienziati. La prima è quella di sfruttare Venere come esempio, in generale, di transito d’un pianeta sulla propria stella. Dunque, per mettere alla prova e approfondire le tecniche recentemente sviluppate per analizzare la composizione, la struttura e la dinamica delle atmosfere dei pianeti extrasolari. In secondo luogo, gli astronomi ne approfitteranno per effettuare osservazioni dell’atmosfera di Venere in contemporanea da Terra e dallo spazio, e in particolare con la sonda Venus Express dell’ESA. Un doppio sguardo che consentirà loro di avere accesso a una prospettiva inedita sullo strato intermedio dell’atmosfera di Venere, elemento chiave per comprendere meglio la climatologia del nostro pianeta gemello.
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