
Il veicolo di trasferimento automatizzato, la navicella spaziale più complessa mai costruita in Europa, partirà con un carico di 7 tonnellate di rifornimenti per la ISS. L’ATV Amaldi è la terza navetta spaziale europea automatica che raggiungerà la Stazione Spaziale dopo l’ATV-1 Julius Verne partito nel 2008 e l’ATV-2 Johannes Kepler lanciato nel 2011.
Intitolando l’ATV-3 ad Edoardo Amaldi, l’Europa ha voluto riconoscere “il grande contributo di padre fondatore della scienza europea e delle attività spaziali europee” ha affermato il fisico Luciano Maiani, ex presidente del Cnr ed allievo di Amaldi, ricordando il “grande ruolo scientifico e politico” dello scienziato italiano cui si deve la nascita del Cern e dell’Esro, l’Organizzazione europea per la ricerca nello spazio e, più tardi, nel 1975, la nascita dell’Agenzia Spaziale Europea. Amaldi, infatti, è stato un convinto assertore della natura aperta della scienza e dell’esigenza di una cooperazione internazionale. A bordo dell’ATV-3 il 9 marzo prossimo volerà una cianografia di una lettera scritta dal fisico italiano nel 1958, uno straordinario documento storico che rispecchia l’ambiziosa visione di Amaldi di un’organizzazione spaziale europea a carattere pacifico e non militare. Un’ambizione diventata realtà. E le sue parole voleranno nello spazio per attrarre, come ha scritto nella lettera, “la parte più viva della nuova generazione”.
Da Amaldi ad Einstein. All’icona della scienza del XX secolo sarà intitolato l’ATV numero 4.






