
È lo scenario che emerge dai dati raccolti da Chandra, telescopio orbitante ai raggi X, della NASA, e dal Very Large Telscope (VLT), dello European Southern Observatory, in Cile. Ovviamente questa doccia di radiazioni non è affatto salutare, si ipotizza che provochi l’evaporazione della materia che compone CoRoT-2b e che lo faccia a un ritmo serrato: ben 5 milioni di tonnellate al secondo. La stella sta friggendo il proprio pianeta, consumandolo, ma secondo i ricercatori potrebbe essere proprio CoRoT-2b il responsabile di questa situazione a dir poco estrema.
Questo sistema, scoperto nel 2008 dal satellite CoRoT, dell’ESA, si sarebbe formato fra i 100 e i 300 milioni di anni fa: la stella avrebbe quindi una “certa età” ma a giudicare dalla sua intensa attività magnetica, responsabile dell’intensa produzione di energia, esibisce il comportamento tipico delle stelle più giovani. Il sospetto è che sia il suo pianeta che, ruotandole così vicino, la influenzi, obbligandola in un certo senso a mantenersi giovane e energetica. CoRoT-2b, in altre parole, farebbe aumentare la velocità di rotazione della stella e manterrebbe attivi i suoi campi magnetici. Così facendo questo gigante gassoso gioca decisamente a proprio sfavore ma, come recita un vecchio adagio, chi è causa del suo mal pianga sé stesso.






