IL ROVER MARZIANO È GIUNTO AL GRANDE CRATERE

Opportunity sull’orlo di Endeavour

Dopo un viaggio di 21 chilometri, durato quasi tre anni, il rover della NASA Opportunity ha raggiunto il cratere Endeavour, dove avrà occasione di studiare rocce mai viste prima sul pianeta rosso.

     10/08/2011

Il bordo occidentale (in falsi colori) del cratere di Endeavour (crediti: NASA/JPL-Caltech/Cornell/ASU)

Il segnale radio è arrivato ieri, 9 agosto: obiettivo raggiunto. A inviarlo alla NASA, diligente come sempre, l’infaticabile rover Opportunity, che ha così comunicato di aver tagliato quello è forse il traguardo più importante, per lo meno dal punto di vista scientifico, del suo pellegrinaggio su Marte: Spirit Point (così battezzato in onore del compagno di scorazzate marziane, Spirit, ufficialmente a riposo dal maggio scorso), sul bordo del cratere Endeavour.

Endeavour è un cratere dal diametro di 22 chilometri, oltre 25 volte più grande di quello che Opportunity si è lasciato alle spalle nell’agosto del 2008, il cratere Victoria, a 21 chilometri di distanza. A Endeavour gli scienziati si aspettano di trovare rocce e terreni molto più antichi di quelli nei quali s’è imbattuto Opportunity nei suoi primi sette anni sul pianeta rosso. Ma c’è di più: Endeavour è diventato una destinazione ancor più ambita da quando il Mars Reconnaissance Orbiter della NASA ha rilevato nella zona la presenza di rocce argillose, che potrebbero essersi formati in un’epoca più calda e più umida. Rocce che Opportunity, ora, potrebbe aver occasione di toccare con mano.

«Stiamo per avere l’occasione d’analizzare un tipo di roccia che i rover non hanno ancora incontrato», ha detto Matthew Golombek, membro dello science team del Mars Exploration Rover presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. «I minerali argillosi si formano in condizioni di umidità, e questo potrebbe darci l’occasione di conoscere un ambiente potenzialmente abitabile». Niente male, per una missione che quando è iniziata, oltre sette anni fa, si prevedeva che sarebbe durata appena tre mesi. E intanto si prepara a scendere in campo il suo successore, Curiosity.