DAL VST IMMAGINI A 268 MEGAPIXEL

L’universo come non lo avete mai visto

Ecco le prime spettacolari immagini del cielo australe riprese dallo strumento OmegaCAM del telescopio VST dell'ESO, ideato e progettato all'INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Maccacaro: "Ripagate le aspettative della comunità astronomica e gli sforzi di molte persone che nell’INAF si sono dedicate alla costruzione di VST".

     08/06/2011

La regione di formazione stellare Messier 17, nota anche come Nebulosa Omega o Nebulosa del Cigno, situata nel cuore della Via Lattea, in direzione della costellazione del Sagittario. (Crediti: ESO/INAF-VST/OmegaCAM)

Bellissime, dettagliatissime, mozzafiato. Sono le prime immagini ottenute dal telescopio VST (VLT Survey Telescope) sulle Ande cilene con OmegaCAM, strumento capace di realizzare riprese astronomiche con una risoluzione di ben 268 megapixel.

“Le magnifiche immagini prodotte dal VST e dalla OmegaCAM sono un tributo al duro lavoro di molti gruppi in Europa nel corso di molti anni” commenta Massimo Capaccioli, principal investigator del progetto VST. “Siamo in attesa di una ricca messe di risultati scientifici e di scoperte inattese provenienti dalle ricerche del VST”.

Ed eccoli, in tutto il loro splendore, i due primi suggestivi scorci cosmici che provengono dalla nostra Galassia. Uno mostra la zona di formazione stellare Messier 17, nota anche come Nebulosa Omega o Nebulosa del Cigno, immortalata nella sua interezza grazie al grande capo di vista di VST. In essa sono ben visibili il gas, le polveri e le stelle che si trovano al suo interno. La seconda immagine è sicuramente una delle migliori mai realizzate dell’ammasso globulare Omega Centauri, il più grande finora conosciuto. Grazie all’eccezionale risoluzione di OmegaCAM, la ripresa, che include 300 000 stelle, contiene anche le regioni esterne più deboli di questo oggetto celeste.

Il programma VST è una cooperazione tra l’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli e l’ESO. L’INAF ha progettato e costruito il telescopio con la collaborazione delle principali industrie italiane del settore, mentre l’ESO è responsabile dell’edificio e dei lavori di ingegneria civile al sito. OmegaCAM, il sofisticatissimo “occhio” del VST da 770 kg di peso e composto da 32 rivelatori CCD che insieme costruiscono le immagini da 268 megapixel, è stato progettato e costruito da un consorzio che comprende istituti olandesi, tedeschi e italiani – tra cui in particolare gli Osservatori Astronomici INAF di Padova e Napoli –  con un importante contributo dell’ESO.

L'ammasso globulare Omega Centauri. L'immagine mostra circa 300.000 stelle. (Crediti: ESO/INAF-VST/OmegaCAM, A. Grado/INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte)

“Il progetto del VST ha dovuto superare molte difficoltà ma ora, con le sue immagini di eccellente qualità, sta ripagando le aspettative della comunità astronomica e gli sforzi di molte persone che nell’INAF si sono dedicate alla sua costruzione. Sono molto felice di vedere il VST all’opera”, commenta Tommaso Maccacaro, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il VST, raggiunta dunque la sua piena capacità operativa, si appresta a realizzare  tre campagne osservative a grande campo nei prossimi cinque anni. La survey KIDS osserverà diverse zone di cielo lontane dal piano della Via Lattea. Studierà la materia oscura, l’energia oscura e l’evoluzione delle galassie. La survey ATLAS osserverà una grande area di cielo e si concentrerà sulla comprensione dell’energia oscura; sarà inoltre di sostegno ad altri progetti specifici che usano il VLT ed altri telescopi. La terza survey, VPHAS+, osserverà il piano della Via Lattea per studiare e descrivere la struttura del disco galattico e la storia della sua formazione. Si prevede che VPHAS+ produrrà un catalogo di circa 500 milioni di oggetti celesti e sarà in grado di scoprire nuovi tipi di stelle  in vari stadi evolutivi. Prepariamoci dunque a una nuova, spettacolare visione dell’universo grazie alle immagini che VST e OmegaCAM ci regaleranno negli anni a venire.

 

Per saperne di più: