L’IMMAGINE OTTENUTA CON IL WFI DELL’ESO

Il fascino indiscreto della Nebulosa di Orione

Evoca il celebre monologo in Blade Runner: "Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi..." l'affascinante spettacolo di questa regione d'intensa formazione stellare, nota anche come Messier 42.

     19/01/2011

“Io ne ho… viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…[…] al largo dei bastioni di Orione…”. È l’incipit di un monologo reso famoso dal film Blade Runner e che è entrato a far parte della nostra cultura, soprattutto per quella immagine legata ad Orione. E in effetti questa costellazione continua a stupirci per quello che ci mostra nell’area di cielo che delimita, una finestra sulle meraviglie del cosmo.

Come testimonia l’immagine rilasciata dall’ESO della Nebulosa di Orione presa con la camera a grande campo WFI installata all’osservatorio di La Silla dell’ESO. Questa ci offre la possibilità di vedere da vicino una zona di massiccia formazione stellare per meglio comprendere la nascita e l’evoluzione delle stelle.

La Nebulosa di Orione, nota anche come Messier 42, è uno dei corpi celesti più facilmente riconoscibili e studiati in modo più approfondito. Si tratta di un enorme complesso di gas e polveri, il più vicino alla Terra del suo genere, in cui si formano stelle massicce. Il gas illuminato è cosi brillante da essere visibile persino a occhio nudo; diventa invece un’affascinante visione per mezzo di un telescopio.

L’immagine è un composito di diverse esposizioni prese con cinque filtri differenti. La luce che ha attraversato un filtro rosso, così come quella ricavata dal filtro che mostra l’emissione dell’idrogeno, è stata colorata di rosso. La luce della parte giallo/verde dello spettro è stata colorata di verde, mentre la luce blu è stata colorata di blu; infine la luce ottenuta con un filtro ultravioletto (UV) è stata colorata di viola. Ogni filtro è stato esposto per circa 52 minuti.

Leggi il comunicato dell’ESO in italiano